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venerdì, Aprile 26, 2024

Comune Venafro: Greta Gianni (Azione) denuncia la cattiva gestione dell’Amministrazione Ricci. “Un quadro tristemente raccapricciante”.

AttualitàComune Venafro: Greta Gianni (Azione) denuncia la cattiva gestione dell'Amministrazione Ricci. "Un quadro tristemente raccapricciante".

(*) (Riceviamo e pubblichiamo).

“Occorre puntare i riflettori sull’irregolare modus operandi dell’attuale amministrazione, a tutela del cittadino e del suo diritto ad una buona amministrazione, a ché il Comune, usando un’espressione adusa agli esperti, sia “una casa di vetro”, ossia a ché l’attività dell’amministrazione sia trasparente e conformata a legge. Tanto anche perché la gestione delle casse comunali è aspetto dell’attività amministrativa che più direttamente impatta sul cittadino, sulle sue economie, essendo questi chiamato a sopportare il sacrificio di un’eccessiva pressione fiscale, con aliquote e tariffe portate ai massimi.

Ebbene, questi sacrifici sono evidentemente ingiustificati giacché costituiscono il prezzo da pagare per riparare alle pregiudizievoli conseguenze della mala gestio di amministratori gravemente disinvolti nella gestione del denaro pubblico”.

L’avv. Greta Giannini (“Azione”)

I fatti.

Lo scorso 28 aprile la Giunta ha approvato lo schema di bilancio consuntivo relativo all’anno 2021. Tuttavia la normativa di riferimento (art. 227 TUEL) prevede che il detto documento contabile, tenuto motivatamente conto della relazione dell’organo di revisione, venga definitivamente approvato dal Consiglio comunale entro e non oltre il 30 aprile.

In caso di mancata approvazione del bilancio consuntivo da parte dell’organo consiliare entro il suddetto termine, la legge dispone che si dia corso a commissariamento e scioglimento del Consiglio comunale (ex artt. 277 e 141, co. 2, TUEL).

Ad oggi, nonostante sia abbondantemente spirato il termine di legge, non solo non risulta approvato il documento contabile de quo, ma neppure risulta a tal fine convocato il Consiglio comunale!

Tant’è che il consigliere di minoranza, Stefano Buono, in totale – ed incomprensibile – solitudine, con diffida, ha intimato il regolare svolgimento dell’iter procedurale anche per scongiurare l’eventuale commissariamento.

Ebbene, i passaggi in cui la legge articola l’approvazione del rendiconto di gestione non sono meri adempimenti formali, ma costituiscono importanti snodi in cui si articola il democratico, trasparente e regolare svolgersi dell’attività dell’amministrazione, per quanto più specificamente attiene agli aspetti contabili-finanziari; il che, democraticamente, richiede il necessario controllo da parte dell’organo rappresentativo dell’intera comunità locale, ossia il Consiglio comunale.

Ciò posto viene spontaneo chiedersi come possa tollerarsi la gestione della cosa pubblica con tale disinvoltura ed in così vistosa e frontale violazione di legge, vieppiù in considerazione delle passività che sono lievitate nel corso di questa amministrazione.

Una situazione contabile-finanziaria quella del Comune di Venafro che ha portato la Corte dei Conti, da ultimo, con deliberazione n. 106 dello scorso 29.4.22, a non approvare il piano di riequilibrio finanziario.

Una decisione che pone il Comune di Venafro sulla via del dissesto, quindi del commissariamento.

Una situazione contabile-finanziaria quella del Comune di Venafro che, proprio perché in parte ereditata, è chiaramente ben nota a chi nella precedente amministrazione già sedeva negli organi di governo dell’ente.

Anzi. Questa situazione ha rappresentato lo scudo dietro il quale si è crogiolata un’ingiustificata e grave inerzia rispetto ad interventi di efficientamento di beni e servizi di pertinenza collettiva; inerzia, che non ha evidentemente alcuna giustificazione se si considera la possibilità per il Comune di accedere a finanziamenti regionali e/o di derivazione comunitaria.

A riguardo occorre rendere noto ai cittadini venafrani una delle ultimissime débâcle dell’attuale amministrazione: la revoca (con determinazione del direttore di dipartimento n. 25 del 23.5.22) della concessione del finanziamento regionale destinato alla realizzazione del cd. <Ecocentro>, ossia per l’ottimizzazione del sistema di raccolta differenziata “porta a porta”, per un complessivo importo di € ‪568.784‬,96.

Come se le disponibilità finanziarie del Comune di Venafro siano tali da potersi permettere anche di perdere una simile liquidità, per quanto destinata!

Insomma un quadro tristemente raccapricciante”.

(*) A firma dell’avv. Greta Giannini, membro del direttivo provinciale di “Azione”, nonché responsabile regionale di area tematica pari opportunità e tutela dei diritti civili.

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