12.1 C
Campobasso
venerdì, Marzo 29, 2024

Le opposizioni tentano la spallata a Toma. Si lavora alla mozione di sfiducia

AperturaLe opposizioni tentano la spallata a Toma. Si lavora alla mozione di sfiducia

Voto regionale a settembre. E’ l’ipotesi che sta maturando in queste ore e che trova sempre più riscontri sul fronte politico. La resa dei conti tra il Presidente della Regione, Toma, e il variegato fronte delle opposizioni, che comprende pezzi consistenti di maggioranza, è fissata a primavera, subito dopo la sessione di bilancio programmata per aprile. Subito dopo l’approvazione del documento contabile di programmazione – questo lo schema al quale si sta lavorando – verrebbe depositata una mozione di sfiducia che, a differenza delle precedenti, è destinata a passare – questo il conto fatto dagli interessati – con l’arrivo di altri voti oltre a quelli ormai canonici: 6 del M5S, 2 del PD e 2 provenienti dai consiglieri di Fratelli d’Italia, Iorio e Romagnuolo. A questi dieci se ne aggiungerebbero uno o due provenienti da altri pezzi della maggioranza.

Tecnicamente per presentare una mozione di sfiducia occorrono sei firme, numero agevole per le opposizioni, e la stessa andrebbe discussa da regolamento entro quindici giorni. Fatti due conti si andrebbe alla terza o quarta settimana di maggio. Se passasse la sfiducia, da quel momento andrebbero convocati entro tre mesi i comizi elettorali. Resterebbe invariato sia l’assetto di giunta che quello del Consiglio regionale.

La mossa tattica delle opposizioni ha un suo valore, poiché tenderebbe ad anticipare il voto politico nazionale fissato a febbraio-marzo del 2023, evitando quindi un effetto trascinamento del quale beneficerebbe il centrodestra, favorito sul piano nazionale. Ma l’interesse politico non è solo quello delle opposizioni. C’è anche quello di chi ha la necessità di affrancarsi per tempo, e per fatti concludenti, dall’amministrazione Toma per acquisire una credibilità politica che ne permetta la candidatura insieme al centrosinistra, al momento favorito sul piano locale.

Per arginare questo tentativo in corso, dal centrodestra si sta tentando un’operazione i cui esiti appaiono improbabili, ovvero spaccare il fronte dei cinque stelle sfilando tra i sei grillini qualcuno a sua volta in rotta di collisione con i pentastellati.

Quadro politico incandescente, quindi, destinato a diventare col tempo sempre più rovente e sempre più pericoloso per chi non fosse in grado di anticipare mosse e contromosse di presunti amici e falsi avversari.

Ultime Notizie