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giovedì, Marzo 28, 2024

Conclusi i lavori per la messa in sicurezza della “Torretta” di Trivento. L’ex vice sindaco Sebastiano: da 40 anni in attesa di un collaudo su un ecomostro

AttualitàConclusi i lavori per la messa in sicurezza della “Torretta” di Trivento. L’ex vice sindaco Sebastiano: da 40 anni in attesa di un collaudo su un ecomostro

Conclusi i lavori per la messa in sicurezza della “Torretta” di Trivento. L’ex vice sindaco Sebastiano: da 40 anni in attesa di un collaudo su un ecomostro. L’intervento, finalizzato al miglioramento sismico, compatibile con l’interesse strategico rivestito dallo stesso nell’ambito del Piano di Protezione Civile Comunale, ammonta ad euro 450mila. L’intervento, ha consentito non solo il miglioramento sismico dell’opera su una struttura mai collaudata, ma anche l’avviamento di un processo di armonizzazione dell’ecomostro in cemento armato ai fini di una mitigazione dell’impatto ambientale: recupero del verde, creazione di servizi, minimo di area parcheggio sottostante ed illuminazione pubblica. Lavori attesi da oltre 40 anni e che ora trovano realizzazione, come fa sapere l’ex vicesindaco ed assessore ai Lavori pubblici Fabio Sebastiano. “Il progetto ha previsto interventi volti alla messa in sicurezza e miglioramento sismico di un’opera strategica realizzata 40 anni orsono. L’idea iniziale era quella di procedere ad una demolizione dell’opera esistente per realizzarne una nuova con caratteristiche architettoniche e funzionali più idonee al contesto. Il finanziamento non era sufficiente a coprire il costo dell’intero intervento e vista la necessità di mettere in sicurezza una struttura a rischio di “collasso” e a tutela dell’incolumità della popolazione, si decise di utilizzare le somme a disposizione per un primo ed urgente intervento di consolidamento. L’area oggetto dell’intervento era contraddistinta da un estremo degrado dovuto non solo al totale abbandono delle zone corrispondenti all’attacco a terra dei grandi piloni che sostengono la terrazza, ma era essa stessa ad essere la causa di un degrado che potremmo definire di tipo visivo, considerando che era strettamente connesso alla percezione paesaggistica del centro storico di Trivento, un centro storico di antico pregio. Il degrado di quest’area – aggiunge l’ex assessore con delega ai Lavori pubblici, Sebastiano – che è parte qualificante del tessuto urbano del centro storico comunale, interessa principalmente lo spazio pubblico e la percezione che di questo si ha sia dall’interno del paese, sia dall’esterno. Il manufatto in argomento – continua Sebastiano – rappresenta senza dubbio una struttura di importanza strategica per il Comune di Trivento, essendo posizionato nel cuore del centro storico a supporto dei principali edifici pubbliche e servizi presenti (Edificio comunale, Poste, Chiesa Cattedrale, etc). La particolare ubicazione e conformazione dell’opera, tra l’altro, costituisce una seria situazione di rischio e pericolo per la pubblica incolumità in quanto la stessa “aggetta” direttamente su Corso Umberto I, che rappresenta a sua volta l’unica strada di accesso al centro storico.  Infine, citando Cartesio concludo: “Spero che i posteri mi giudicheranno con benevolenza, non solo per le cose che ho spiegato, ma anche per quelle che ho intenzionalmente omesso, così da lasciare ad altri il piacere della scoperta”.

 

Gli interventi eseguiti in dettaglio:

Ripristino degli elementi verticali fessurati (piloni in cemento armato) mediante l’impiego di resine epossidiche bicomponenti poste in opera a spatola previa apertura e depolverizzazione delle stesse con aria compressa; Rinforzo delle strutture portanti verticali (piloni in cemento armato) mediante cerchiatura eseguita con la posa in opera di strisce in fibre di carbonio unidirezionali ad alta resistenza, impregnate con resina epossidica bicomponente, previa pulitura e regolarizzazione del supporto strutturale; Rinforzo delle strutture di sostegno orizzontali (pulvini in cemento armato) mediante cerchiatura eseguita con barre e piatti di acciaio e successiva incamiciatura con aumenti di sezione perimetrali; Adeguamento del sistema fondale mediante realizzazione di platee interrate in c.a. incastrate su micropali con armatura metallica valvolata per il getto ad alta pressione, al fine di garantire un efficace trasferimento dei carichi derivanti dalle strutture di elevazione agli strati di terreno posti in profondità; Realizzazione di pareti di taglio in c.a. inserite in asse tra gli elementi verticali esistenti (piloni in cemento armato), al fine di garantire il trasferimento delle azioni sismiche dall’impalcato alle strutture di fondazione e la contestuale “passivazione” delle strutture verticali esistenti.

 

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