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venerdì, Aprile 26, 2024

Il vaccino antinfluenzale non arriva, protestano i medici di famiglia: “Dosi solo per il 40 per cento degli ultra 65enni”

CronacaIl vaccino antinfluenzale non arriva, protestano i medici di famiglia: "Dosi solo per il 40 per cento degli ultra 65enni"

Si moltiplicano in regione le proteste per i ritardi accumulati sul vaccino antinfluenzale. I medici di famiglia chiedono di sapere perché, ormai a fine novembre, le dosi promesse non sono arrivate e rendono pubblica la loro protesta con una lettera aperta inviata dal segretario regionale della Federazione dei Medici di Famiglia ai vertici di Asrem e Regione.

Novembre sta finendo – scrive Antonio Tartaglione -. Fidandoci di quello che ci era stato detto, avevamo avvisato i nostri assistiti che in questo mese ci sarebbe stata un’ulteriore fornitura di vaccino antinfluenzale. Con la fornitura ricevuta a fine ottobre abbiamo vaccinato circa il 40% degli ultra 65enni, dopo che si era ripetuto per mesi che il vaccino quest’anno sarebbe stato dato gratuitamente a chi ha più di 60 anni. Ci sono regioni che stanno peggio di noi, d’accordo, guardiamo con soddisfazione al nostro bicchiere mezzo pieno. Ma ora è arrivato il momento di avere informazioni chiare e precise”. La lettera dei medici di famiglia prosegue: “Abbiamo il diritto di sapere perché non sono ancora arrivati i vaccini promessi, se e quando si prevede che arriveranno. E’ in gioco la credibilità dell’intero sistema sanitario regionale. Nulla di male a dichiarare le difficoltà oggettive incontrate, ma è il momento che chi è andato più volte in televisione a spiegare l’importanza di vaccinarsi in questa stagione invernale maledetta, chi ha continuato a ripetere in tv che entro novembre sarebbero arrivate le dosi mancanti,  a dire che avevamo ordinato 100.000 dosi di vaccino, adesso ci metta la faccia e dia spiegazioni chiare e convincenti. Non ce la facciamo più a rispondere a decine di telefonate al giorno di assistiti che ormai sempre più indispettiti lanciano improperi prima di tutto a noi che rappresentiamo ai loro occhi la sanità pubblica”.

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