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venerdì, Aprile 26, 2024

Trasporto pubblico locale, continua il sit in degli autisti davanti al Consiglio regionale

AttualitàTrasporto pubblico locale, continua il sit in degli autisti davanti al Consiglio regionale

Per la terza settimana di seguito gli autisti del trasporto pubblico locale molisano sono stati davanti al Consiglio regionale per manifestare il proprio disagio, alle prese con difficoltà enormi. Con loro ci sono i sindacati, sventolano le bandiere delle sigle e sui cancelli ci sono i cartelli che spiegano la situazione.
La terza protesta più calda del solito per far emergere la situazione di stallo che si sta di fatto registrando su tutti i fronti nonostante i precisi impegni e la garanzia di specifici incontri istituzionali assunti in prima persona direttamente dal Presidente della Regione Donato Toma, in veste, come è noto di neo “Assessore ai trasporti”.
“La situazione è drammatica” ci ha spiegato un autista. “Gli stipendi tardano ad essere corrisposti e la cassa integrazione non ancora arriva. C’è chi non ha lavorato una sola ora e chi ha preso solo 19 euro di stipendio. Non si può vivere”.
C’è amarezza nelle loro parole, nelle loro testimonianze. I loro problemi accentuati dal Covid, oltre ai mezzi vecchi, il tema sicurezza, le retribuzioni in ritardo e a settembre riaprono le scuole e non ci sono chiare disposizioni.
Autisti e sindacati vogliono risposte e sono disposti a non mollare e a continuare con il presidio. La richiesta alla politica è una: risolvere al più presto i problemi, avere un’interlocuzione, un incontro
“A livello regionale – hannop sottolineato Cgil, Cisl,m Uil, Ugl, Cisal – se si esclude il trasporto urbano per il quale le amministrazioni comunali, seppur con qualche ritardo, hanno provveduto a ripristinare i relativi servizi ordinari, il diritto alla mobilità pubblica, contrariamente al resto d’Italia, non viene ancora garantito. Si stanno infatti ancora espletando i servizi che grosso modo hanno caratterizzando il periodo del “lockdown” in cui erano ferme le attività produttive, economiche e sociali. Ai problemi già ampiamente noti in cui versa il settore (mancanza di una riforma, mezzi vetusti e insicuri, fermate non a norma, sistema tariffario obsoleto, diritti calpestati ai lavoratori del settore ecc. ecc.) e che avevano indotto le Organizzazioni Sindacali ad una vera e propria mobilitazione culminata alla fine dello scorso anno con la proclamazione di scioperi e con la conseguente attivazione di un tavolo istituzionale permanente supervisionato e attenzionato direttamente dalla Prefettura, si sono aggiunti i problemi legati all’emergenza Covid‐19 e sui quali la Regione non sta mostrando particolari attenzioni. Sa davvero di beffa – hanno aggiunto i sindacati – l’ordinanza regionale con la quale il Presidente Toma ha di recente ripristinato i cosiddetti giochi di squadra (tipo “calcetto”) mentre i servizi di trasporto pubblico sono fermi ancora al palo e con percentuali talmente basse di corse da far scatenare quotidianamente le proteste dei sindaci e degli utenti. Ovviamente con il blocco dei servizi, le aziende del settore ne stanno approfittando per allungare i periodi in cui lasciano a casa e senza lavoro gli autisti, collocandoli forzatamente nel cosiddetto “Fondo Ordinario” ovvero la cassa integrazione degli autoferrotranvieri. Sono già 18 le settimane di fermo tecnico (a partire da marzo 2020) imposte dalle aziende di trasporto co“Ritardi – si legge nella nota sindacale – che stanno interessando la pressoché totalità dei lavoratori dipendenti molisani del trasporto pubblico (oltre 500 addetti) e che fanno oltretutto riferimento a periodi di integrazione salariale aventi come decorrenza finanche i primi giorni di marzo 2020”.
I sindacati hanno riferito che la’’Inps ghli è stato comunicato che da parte delle aziende non sono pervenuti documenti propedeutici alle domande effettuate ed esaminate. Una situazione su cui si chiede di intervenire.n la beffa che i lavoratori a tutt’oggi non hanno nemmeno percepito dall’Inps le relative indennità a titolo di ammortizzatore sociale”.
E proprio su questa incresciosa vicenda le organizzazioni sindacali hanno scritto una nota alla Direzione Regionale INPS del Molise nonché al relativo Comitato Regionale (di seguito allegata), chiedendo spiegazioni rispetto ai notevoli ritardi da parte dell’Istituto nell’erogazione delle spettanze dovute ai lavoratori del settore.
“Ritardi – si legge nella nota sindacale – che stanno interessando la pressoché totalità dei lavoratori dipendenti molisani del trasporto pubblico (oltre 500 addetti) e che fanno oltretutto riferimento a periodi di integrazione salariale aventi come decorrenza finanche i primi giorni di marzo 2020”.
I sindacati hanno riferito che la’’Inps ghli è stato comunicato che da parte delle aziende non sono pervenuti documenti propedeutici alle domande effettuate ed esaminate. Una situazione su cui si chiede di intervenire.

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