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giovedì, Aprile 25, 2024

Agnone, la centrale a biomasse manda in crisi il Comune

AperturaAgnone, la centrale a biomasse manda in crisi il Comune

Crisi politica al Comune di Agnone, Lorenzo Marcovecchio ha azzerato la giunta nel giorno in cui lui stesso ha comunicato in aula che la Soprintendenza ha bocciato il progetto della centrale a biomasse ai confini con Poggio Sannita.

Ci sono stati colpi di scena a ripetizione nella giornata che ha preceduto quella della ndocciata della Vigilia. Giornata cominciata con le dimissioni dalla giunta della vicesindaco Linda Marcovecchio e dell’assessore Annalisa Melloni, entrambe contrarie alla costruzione della centrale. Era proseguita con un consiglio comunale al calor bianco. Alla fine della tormentata giornata il sindaco ha azzerato la giunta e ha dichiarato che rivedrà tutto l’esecutivo, ma a questo punta nulla è escluso, neanche la sfiducia del consiglio a Marcovecchio e lo scioglimento anticipato del consiglio comunale con nuove elezioni.

Motivo della crisi, la contestata centrale a biomasse, che una società di Roma vuole costruire ai confini tra Agnone e Poggio Sannita. E durante l’assise civica di ieri, i consiglieri di opposizione hanno anche accusato il sindaco Marcovecchio per un presunto conflitto di interesse. Secondo loro, nella capitale l’avvocato agnonese, collaborerebbe con lo studio legale del professor Remo Pannain, che a quanto pare sarebbe socio della società Circeo Agricola, quella che vorrebbe realizzare la centrale. A prendere la parola sul tema anche il consigliere regionale Andrea Greco che ha consigliato a Marcovecchio di tenersi ben lontano da una simile situazione, che potrebbe generare problemi di altra natura. Sulla vicenda anche il consigliere di Identità e Futuro, Vincenzo Scarano, molto critico nei confronti della maggioranza, ha presentato una mozione di sfiducia, invitanto Marcovecchio a dimettersi.

A dire la verità, era stato lo stesso sindaco a tentare di raffreddare l’atmosfera, comunicando in aula che per la centrale a biogas è arrivato il parere negativo della soprintendenza. Insiste in un territorio sottoposto a vincolo paesaggistico.

Ma non è servito a nulla, così, alla fine della tempestosa giornata, è arrivata la decisione di Marcovecchio di azzerare la giunta. Oggi, giornata della ndocciata della Vigilia, può darsi che il clima natalizio favorisca una difficile riconciliazione, ma quello della centrale segna un pericoloso precedente nei rapporti interni di una maggioranza di Centrodestra che sta imitando la Regione, in quella che è una profonda crisi interna.

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