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martedì, Maggio 7, 2024

L’Unesco: la Transumanza è patrimonio culturale immateriale dell’umanità

AperturaL'Unesco: la Transumanza è patrimonio culturale immateriale dell'umanità

di ANNA MARIA DI MATTEO

La notizia è arrivata da Bogotà, dove si è riunito il Comitato intergovernativo dell’Unesco: la transumanza è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La candidatura della transumanza, che ha visto l’Italia capofila di un ‘alleanza con Grecia e Austria, è stata avanzata nel 2017 per tutelare una pratica ancora oggi diffusa sia nel Centro e Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia. Una notizia particolarmente attesa in Molise, dove l’antica pratica rappresenta un elemento caratterizzante della cultura e della storia della regione. Una tradizione che continua a vivere grazie alla determinazione della famiglia Colantuono di Frosolone e che ha portato l’immagine del Molise fuori dai confini regionali. Soddisfazione è stata espressa dalla Coldiretti e dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. “Come ha evidenziato l’Unesco nella sua motivazione – ha dichiarato – la pratica della transumanza, rispettosa del benessere animale e dei ritmi delle stagioni, è un esempio straordinario di approccio sostenibile per affrontare le sfide poste dalla globalizzazione. Pronti 6 milioni per supportare i territori siti dell’Unesco”, ha concluso.
Per il Molise si aprono dunque nuove, importanti prospettive di sviluppo che vanno ad aggiungersi a quelle previste dal Contratto istituzionale di sviluppo che, proprio in favore della valorizzazione dei tratturi, e quindi della transumanza, ha stanziato 129 milioni di euro. Fondi che finanzieranno il progetto che vede Campodipietra il Comune capofila e al quale ha aderito anche quello di Campobasso. “La soddisfazione è tanta, siamo tutti emozionati. Vediamo parte dei nostri sacrifici ripagati”. Il commento è della famiglia Colantuono di Acquevive di Frosolone, custodi secolari della transumanza. Carmelina Colantuono ha seguito l’iter della candidatura dal primo giorno. “Dieci anni fa a Campobasso ne abbiamo parlato per la prima volta, poi, un passo dopo l’altro, e con il supporto di tanti territori italiani, Paesi europei e un pool di esperti coordinato dal Professor Pier Luigi Petrillo, si è arrivati a Parigi per formalizzare la richiesta di candidatura ufficiale. Con Nicola Di Niro, direttore di Asvir Moligal – ha proseguito – abbiamo fatto il possibile per regalare questa gioia alla pratica della transumanza e al Molise. L’impresa è stata possibile solo grazie al partenariato che ha coinvolto tanti territori italiani, dalle Alpi al Meridione, che condividono con noi la pratica della transumanza. Senza unità d’intenti non avremmo mai ottenuto questo risultato. Ringraziamo perciò tutti quelli che ci sono stati vicini”, ha concluso, emozionata la Colantuono.

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