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sabato, Aprile 20, 2024

Legge di stabilità e bilancio, teatrino indecente. Istituzioni ridicolizzate. Più soldi alla Casta

AperturaLegge di stabilità e bilancio, teatrino indecente. Istituzioni ridicolizzate. Più soldi alla Casta

di GIOVANNI MINICOZZI

Non sono bastati quattro giorni e quattro notti di accanita discussione in consiglio regionale per approvare la Legge di stabilità, il bilancio per l’anno in corso e per il triennio 2019-2021. Alla scadenza del quarto giorno, infatti, la maggioranza ha fatto cadere il numero legale, evidentemente per poter partecipare alla Carrese di San Martino in Pensilis, e si riprenderà il prossimo 2 maggio. Il confronto era partito con la proposta della giunta che, secondo le intenzioni del Presidente Donato Toma, doveva essere blindata e senza alcuna possibilità di poterla emendare. Invece, dopo un estenuante confronto con la sua maggioranza , Toma ha ceduto e di emendamenti ne sono stati presentati 89 per la legge di stabilità più 15 Ordini del giorno e 42 al bilancio di previsione. Da segnalare alcuni ordini del giorno importanti presentati dalle ex leghiste Filomena Calenda e Aida Romagnuolo, approvati dall’aula, per il trasporto dei disabili, per i malati oncologici e per la fornitura gratuita dei farmaci di fascia C alle persone affette da malattie rare, problema questo irrisolto da troppo tempo che avrebbe meritato un emendamento e non un semplice impegno. Approvata anche la soppressione degli enti provinciali per il turismo di Campobasso e Isernia, ma non quello di Termoli, il corposo aumento per le tariffe del trasporto pubblico su strade e su ferro, il 40% in più che scatterà dal prossimo 15 giugno e, addirittura, l’aumento dei costi della politica con duecentomila euro in più all’anno destinati alla Presidenza del consiglio Regionale (evidentemente per aumentare il numero delle segretarie, dei rimborsi e delle prebende) nonché novecentomila euro in più alle comunità montane che dovevano essere sciolte dal prossimo 15 giugno. Bocciato invece un emendamento del M5s votato anche da Aida Romagnuolo, unica della maggioranza, per la riduzione delle indennità, dei rimborsi e dei vitaluzi ai consiglieri regionali. In sostanza la montagna partorirà il classico topolino. A parte l’inaccettabile aumento dei costi della politica in un periodo di profonda crisi, approvato con il voto contrario delle minoranze e di Aida Romagnuolo, il bilancio è carente di un’ adeguata strategia per affrontare l’emergenza lavoro, la povertà dilagante, le disastrate condizioni della viabilità e il rilancio del settore dell’edilizia ridotto in fin di vita. Il confronto sul bilancio ha fatto emergere anche le divergenze tra il governatore e la sua maggioranza e il nervosismo di Donato Toma quando ha lanciato un vero e proprio anatema contro il capogruppo del M5s Andrea Greco, augurandogli una brutta malattia: il cancro, declinato con un latino inesistente Cangrus e non Cancer. Si tratta di una traduzione che risulta essere un vero e proprio affronto alla lingua latina. L’imbarazzante offesa al consigliere Greco è stata ripresa dalle agenzie e dagli organi di informazione nazionali. Ancora una volta, dunque, e in perfetta continuità con il passato il Molise conquista le cronache nazionali e viene ridicolizzato dai comportamenti inadeguati per non dire imbarazzanti di alcuni esponenti della nostra classe politica.

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