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sabato, Aprile 20, 2024

Il premier Conte torna in Molise per il Contratto istituzionale di sviluppo: noi promotori del riscatto del Mezzogiorno

AperturaIl premier Conte torna in Molise per il Contratto istituzionale di sviluppo: noi promotori del riscatto del Mezzogiorno

Ci faremo promotori del riscatto del Mezzogiorno, di regioni silenziose come il Molise, che non fanno rumore, che intendo sostenere. Tornerò ancora, se necessario, promuovere lo sviluppo”. Sono le parole del premier Giuseppe Conte, tornato a Campobasso, a distanza di due mesi dalla sua ultima visita per fare il punto sul percorso avviato dal Contratto istituzionale di sviluppo del Molise. Ad attenderlo i prefetti di Campobasso ed Isernia, il governatore Toma che gli ha chiesto di difendere le regioni e le ragioni del sud, l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. E poi c’erano i sindaci del Molise.

Al centro dell’incontro i primi dati sul contratto di sviluppo. Ad oggi sono arrivate 252 proposte che riguardano essenzialmente la valorizzazione dei borghi, dei piccoli, centri, le infrastrutture e il rilancio del sistema turistico. Dati giudicati positivi da Invitalia ma anche dallo stesso Conte che si è detto sorpreso della risposta positiva, segno che in Molise la sfiducia sta lasciando spazio alla voglia di riscatto. Molti i temi affrontati da Conte nel suo intervento, tra la sanità, ribadendo la scelta di inviare in Molise il commissario ad acta Giustini ed il suo sub, Grossi. “Ai cittadini va garantito il diritto alla cura e alla salute -ha dichiarato – e cercheremo di risolvere la delicata situazione in cui si trova il sistema sanitario regionale con interventi mirati. Un problema – ha aggiunto – che nasce da lontano ma che va necessariamente affrontato e risolto”. Novità in arrivo anche per le infrastrutture e per gli interventi destinati a combattere il dissesto idrogeologico che interessa gran parte del territorio regionale. Un intervento coinciso ma efficace, al termine del quale Conte si è letteralmente precipitato fuori per partire alla volta della Capitale, dove ad attenderlo questioni internazionali, con la crisi libica.

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