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venerdì, Aprile 19, 2024

Riammessa in servizio alla Rai dopo dieci anni di causa. L’avvocato Vincenzo Iacovino ottiene sentenza in Corte d’Appello

AttualitàRiammessa in servizio alla Rai dopo dieci anni di causa. L'avvocato Vincenzo Iacovino ottiene sentenza in Corte d'Appello

Ha vinto una vertenza ed è stata riammessa in servizio dopo dieci anni di causa e una situazione di precariato. La Corte d’Appello di Roma le ha riconosciuto, a fronte dei reiterati rapporti di lavoro autonomo, il vincolo della subordinazione a tempo indeterminato a far data dal 1999 con diritto alla ricostituzione del rapporto di lavoro subordinato.
La dipendente Rai, assistita dall’avvocato Vincenzo Iacovino, ha ottenuto, dalla Corte di Appello di Roma – sez. lavoro, il riconoscimento della sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a far data dal 20.10.1999 con contestuale condanna dell’Azienda del  Servizio Pubblico  Radiotelevisivo alla riammissione in servizio della lavoratrice e condanna al risarcimento del danno pari alle retribuzioni non percepite dal 2011 fino all’emissione della sentenza, il tutto maggiorato con rivalutazione ed interessi oltre le spese legali.
“L’intervento dello Studio Iacovino – si legge su mytermoli.com – ha restituito dignità a una lavoratrice a lungo  ingiustamente sfruttata  e sottopagata  e poi  lasciata a casa per quasi 10 anni, nel nome di una politica aziendale ritenuta a più riprese illegittima dai giudici.
Vista l’inerzia della Rai di fronte alla sentenza, la dipendente, assistita dall’avv. Iacovino, ha deciso di dare seguito al titolo giudiziario e ai diritti riconosciuti  pignorando circa 400.000 euro all’azienda chiedendo altresì la regolarizzazione previdenziale per circa 20 anni di lavoro precario. La lavoratrice preannuncia che  si rivolgerà anche alla competente autorità giudiziaria penale e contabile affinché valutino le condotte dei dirigenti Rai che hanno agito in nome e per conto della società che svolge il servizio pubblico radiotelevisivo in concessione con i soldi degli utenti.
Il caso merita attenzione in quanto pare che in RAI ci siano centinaia di lavoratori tenuti sistematicamente e ingiustamente in condizioni di precariato con l’auspicio che vengano regolarizzati”.

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