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venerdì, Aprile 19, 2024

Una nave avrà il nome di Tullio Tedeschi, sarà varata a maggio dalla Marina Militare

AttualitàUna nave avrà il nome di Tullio Tedeschi, sarà varata a maggio dalla Marina Militare

Erano le prime ore dell’alba del 26 marzo 1941, 78 anni fa, quando un gruppo di incursori della marina militare italiana a bordo di barchini esplosivi, come nella foto di copertina, violò la baia di Suda, sull’isola di Creta, dove erano ormeggiate diverse navi inglesi, tra cui il possente incrociatore York. Tra quegli ardimentosi incursori, l’isernino Tullio Tedeschi, successivamente decorato con la medaglia d’oro al valor militare, per l’affondamento del York colpito dal suo barchino esplosivo. Sull’impresa di Suda è stato anche realizzato nel dopoguerra un famoso film ”Siluri Umani”.

E quell’impresa è stata ricordata dai figli di Tullio Tedeschi, Rosangela e Francesco, nel corso di un incontro con gli iscritti del Circolo Auser di Isernia. Nell’occasione è stata anche data la notizia della decisione presa dalla marina militare di dare il nome della medaglia d’oro isernina, Tullio Tedeschi, ad una nave militare che verrà varata nel prossimo mese di maggio a Messina.

Un riconoscimento postumo per l’eroe isernino, morto nel 1987, ed un onore per l’intera città di Isernia, che gli diede i Natali nel 1910 e che gli dedicò un monumento e il nome della piazza del tribunale.

Ma ripercorriamola quella giornata di 78 anni fa.

Isola di Creta, Grecia: notte tra il 25 ed il 26 Marzo 1941, è una notte fredda, Tullio Tedeschi ed altri cinque incursori della Regia Marina Militare italiana vengono fatti scendere da due cacciatorpediniere, il Crispi ed il Sella, per iniziare la loro missione a bordo dei “mezzi speciali” della Marina Militare,i “barchini”. La missione consiste nel penetrare la blindatissima Baia di Suda, raggiungere il porto ed affondare le navi inglesi presenti. Le navi si trovano 12 km più in fondo, nello stretto braccio di mare che si incunea nell’isola, praticamente un fiordo, protette da un triplice sbarramento di ostruzioni marine e numerose batterie di cannoni lungo entrambe le strette rive, per quesu motivi il porto di Suda ero ritenuto rifuigio estremamente sicuro dalla Marina Britannica. Ma gli inglesi si sbagliavano!

All’alba del 26 Marzo 1941 i sei incursori italiani, superati tutti gli sbarramenti, lanciavano i loro barchini esplosivi contro la flotta inglese affondando e danneggiando irrimediabilmente l’incrociatore York, l’unico nel Mediterraneo armato con cannoni da 203, la petroliera Pericles ed una nave da trasporto truppe. Con queste parole l’Ammiraglio Cunningham, comandante in capo della flotta inglese nel Mediterraneo, descriveva nel suo libro l’impresa della baia di Suda : «All’alba del 26 Marzo 1941, avemmo una batosta, quando il porto fu attaccato da veloci barchini esplosivi. Mi ha sempre meravigliato quanto gli italiani erano bravi in questo tipo di attacchi individuali. Avevano uomini capaci delle più valorose imprese».

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