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giovedì, Marzo 28, 2024

Caregiver e non autosufficienza: dalla Regione 2,5 milioni di euro. Fondi anche per i malati di SLA

AperturaCaregiver e non autosufficienza: dalla Regione 2,5 milioni di euro. Fondi anche per i malati di SLA

Netta inversione di rotta della Regione Molise per quanto riguarda la non autosufficienza. Stanziati due milioni e mezzo milioni di euro per l’assistenza domiciliare e le cure domestiche. Sono tantissime le famiglie e le persone disabili che attendevano l’adozione in tempi stretti di questo provvedimento. La somma servirà a coprire il periodo che va dal 1° giugno 2018 sino al 31 maggio 2019. Agli aventi diritto andranno 400 euro al mese, somma che servirà a coprire, alternativamente, o la fruizione delle prestazioni di assistenza domiciliare oppure la copertura dell’attività di care giver familiare, ovvero l’assistenza fornita al disabile da parte di uno stretto congiunto. In passato su questa misura si erano verificati ritardi inspiegabili che avevano messo in seria difficoltà famiglie e aventi diritto. Basti dire che, relativamente all’anno 2016, restano ancora da liquidare le somme dovute agli Ambiti sociali che sono quelli deputati a ricevere e distribuire i contributi.

I due milioni e mezzo attuali sono invece stati già liquidati ai comuni capofila dei sette Ambiti territoriali di riferimento. “Si tratta di una significativa inversione di tendenza – ha detto il presidente della Regione, Toma – . Vengono superate – ha aggiunto – le criticità degli anni passati che hanno bloccato gli stanziamenti, imbrigliati nei tecnicismi del bilancio regionale”.

Con un ulteriore provvedimento, inoltre, sono state liquidate, sempre agli Ambiti territoriali di riferimento, le somme riferite al primo trimestre (giugno/agosto 2018) per i malati di SLA.

Siamo in presenza, almeno a giudicare dai primi provvedimenti regionali, di una netta frattura col passato e con una prima e attenta presa in carico delle problematiche riguardanti il mondo dei disabili molisani. Se non altro sotto il profilo dello snellimento delle procedure e l’attivazione di una burocrazia regionale che su questa, come su altre questioni, si è spesso rivelata assente e distratta se non addirittura dormiente

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