Un sequestro di persona finito nel peggiore dei modi. Una banda di criminali e una vittima italiana, originaria di Toro.
Elio Josè Simonelli, 45 anni ultimo di quattro fratelli e padre di tre figli, era un imprenditore affermato, in Venezuela. Proprietario di una carrozzeria per automobili a Sant’Agustin, ma anche di un magazzino della Nestlé, nella regione di Aragua, dove l’uomo risiedeva.
Era appena arrivato nella zona di Maracay, quando intorno alle otto del mattino del primo agosto, è stato avvicinato da due uomini che sotto la minaccia delle armi lo hanno costretto a risalire sul suo fuoristrada e a sistemarsi sul sedile posteriore.
I rapitori sono ripartiti dopo averlo immobilizzato, ma l’auto lanciata ad alta velocità aveva incuriosito il fratello dell’uomo che l’aveva vista passare ma non aveva sospettato del tentativo di sequestro. A quel punto, José Simonelli ha fatto partire una chiamata dal suo cellulare proprio al fratello e ha lasciato cadere il telefonino sul pianale dell’auto lasciando aperta la conversazione. Ed è stato quello il momento in cui è scattato l’allarme. Ne è nato un inseguimento ai rapitori seguiti anche dall’alto da un elicottero della polizia.
Vistisi braccati i criminali sono arrivati fino al comune di Linares Alcantara dove c’è stato l’epilogo. Un conflitto a fuoco con gli agenti. Durante la sparatoria Elio José Simonelli è stato ucciso dai sequestratori che gli hanno sparato un colpo di pistola all’addome. Fonti della polizia hanno poi riferito che nel conflitto a fuoco sono stati uccisi almeno tre malviventi. Ma secondo i portali El siglo ed Efecto Cocuyo le vittime sul terreno sono almeno cinque.
Disperati i parenti di Elio Simonelli, nella foto pubblicata da El Siglo proprio il momento in cui il fratello dell’uomo che aveva avvisato la polizia è stato informato della tragica conclusione dell’inseguimento