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sabato, Aprile 20, 2024

San Felice del Molise, la comunità rinnova il pellegrinaggio alla Madonna del Castello con la Sacra Effige

AttualitàSan Felice del Molise, la comunità rinnova il pellegrinaggio alla Madonna del Castello con la Sacra Effige

Una giornata da ricordare per l’intera comunità di San Felice del Molise. La prima domenica dopo Pasqua si è rinnovato il pellegrinaggio alla Madonna del Castello. Quest’anno con un motivo in più: in occasione dei cinquecento anni dalla venuta dei Croati nella Terra di San Felice (1518-2018), «il popolo fedele e devoto della ’Madonna del Castello’, con grande ardore e indicibile gioia, a spese della Pro Loco del paese, ha fatto riprodurre dalla Fonderia Marinelli di Agnone una copia esatta dell’immagine della “Sacra Effige”, precedentemente rubata nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Costantinopoli, nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 1979». Si ricorda che nel 1908 la Vergine Maria, apparsa in sogno ad alcune donne, fece sapere che su questo colle si trovava la sua dimora e lì si trovava una sua sacra effige, uno splendido bassorilievo in bronzo, trovata il 5 novembre dello stesso anno mentre pioveva a due metri di profondità in mezzo alla roccia tra lo stupore e la devozione generale a tal punto da far erigere qui una grande chiesa.
La festa che si celebra in questo luogo sacro, in località Castellelce, ricorre nella prima domenica dopo Pasqua quando, a piedi, si parte dalla “Cappella di San Felice Papa”, portando in processione la statua dell’Immacolata e la teca contenente gli ex-voto e l’effige della Vergine. Arrivati sul posto si compiono i tre giri tradizionali intorno alla chiesa, il parroco padre Angelo Giorgetta ha celebrato la Santa Messa e benedetto la Sacra Effige nell’emozione generale della comunità di San Felice e di tanti devoti, particolarmente legati a questa immagine. «La chiesa della della Madonna del Castello – si legge tra le altre cose nel cartello – sorge a otto chilometri da San Felice del Molise: iniziata nel 1910 fu consacrata l’8 dicembre 1921 e intitolata all’Immacolata Concezione. Scavata nel terreno roccioso, presenta una facciata molto semplice con due monofore e lucernai laterali. La chiesa ha le pareti laterali interrate e sporgenti un metro e cinquanta centimetri dal terreno, si accede alla porta scendendo una scalinata. Nella parte posteriore, dove ci sono ancora i resti delle mura del castello originario, si è scavato per creare un’altra campata ma, a causa della roccia, lo scavo è rimasto incompleto; ciò ha accentuato l’impressione di profondità, caratteristica peculiare dell’opera, capace di destare stupore e contemplazione».
Una chiesa piena in ogni ordine di posto e una tradizione religiosa che si rinnova nell’affidamento alla Madonna del Castello. Al termine della funzione non è mancato un affollato pic nic nei dintorni che si è protratto per tutta la giornata in una splendida giornata di primavera. L’evento rientra nelle numerose iniziative in programma per celebrare l’importante anniversario che continueranno fino ad agosto e avranno punto culmine il primo luglio, quando l’arcivescovo di Spalato scoprirà una raffigurazione pittorica sulla trasmigrazione dei Croati dalla Dalmazia alle coste molisane. «La nostra identità e la nostra cultura – ha osservato padre Angelo Giorgetta – ci permettono da riportare ai nostri giorni ciò che hanno fatto i nostri antenati e in questa occasione l’uscire tutti insieme ci ricorda anche l’importanza di vivere uniti». Dalle testimonianze di Tommaso Giannelli, vescovo di Termoli nel 1768, la data del concordato con il feudo di Larino risale al 1518 quando i coloni dalmatini stipularono un contratto per le terre di San felice, oggi San Felice del Molise. Un luogo, quello della Madonna del Castello, e un paese di minoranza linguistica croata da promuovere e valorizzare.

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