Nulla di fatto in Consiglio regionale per i dipendeti dell’ATM e per i 1744 lavoratori che attendono di riscuotere 7 mesi di Mobilità per l’anno 2015 e le indennità maturate per il 2016. Se ne riparlerà in una seduta monotematica del Consiglio regionale già fissata per il giorno 29 dicembre.
Solo alla fine dell’anno, salvo ulteriori rinvii dell’ultim’ora, i lavoratori dell’azienda di traspotri molisana e gli oltre mille e settecento lavoratori in mobilità apparenenti a diversi ambiti sapranno se nelle loro tasche finirà quanto legittimamente atteso.
La notizia dell’ennesimo rinvio di questioni ormai aperte da tempo ha lasciato deluse le decine di lavoratori che hanno affollato l’aula del Consiglio regionale chiamata a pronunciarsi su un ordine del giorno a firma Totaro-Scarabeo e una mozione a firma Federico-Manzo, atti entrambi destinati alla soluzione della questione ATM, ed una mozione a firma Petraroia avente ad oggetto la platea dei 1744 lavoratori in mobilità. Per questi ultimi, va ricordato, da oltre un anno giacciono nelle casse dell’INPS la bellezza di 8milioni di euro che attendono di essere spesi. A bloccarli la lentezza e le scelte sbagliate del governo regionale. Il pericolo, vista la legislatura ormai agli sgoccioli, è che la soluzione possa essere differita alla nuova assemblea e al nuovo governo regionali. In pratica se ne riparlerebbe nella primavera inoltrata del prossimo anno.
Quello dell’ATM è invece il moto perpetuo dell’agitazione, con i lavoratori che scendono in lotta a cadenze regolari ogni qualvolta vengono fatti oggetto di ritardi nei pagamenti. Il meccanismo perverso, come ha sottolineato in aula il consigliere Totaro, parte sempre dall’Ente Regione. Quest’ultima ritarda i pagamenti all’azienda e l’azienda ritarda il pagamento verso i lavotori.
Al dramma, come di consueto per le cose regionali, si aggiunge sempre un elemento grottesco. In aula, mentre tutto questo avveniva, erano assenti i due principali protagonisti: il Presidente Frattura e l’Assessore ai Trasporti, Nagni. Fondamentalmente è stata questa la ragione del rinvio. Assenza reale o assenza tattica? Sta di fatto che l’ordine dei lavori era stato formlato da tempo ed era noto ai due interessati i quali, sapendo dei rispettivi impegni, potevano anticipare o differire di qualche giorno il Consiglio. Se ne riparlerà invece solo a fine mese. Se va bene
