Nonostante il mese, novembre, ed una stagione, l’autunno, che dovrebbe essere caratterizzata da copiose piogge, in Molise – per la pressoché totale mancanza di precipitazioni ed anche per una non corretta gestione della situazione – è ancora una volta emergenza idrica.
Molise Acque ha scritto ai Prefetti di Campobasso ed Isernia e a tutti i Sindaci per raccomandare, da domani, di utilizzare l’acqua con attenzione, non sprecarla, perché per i prossimi 20 giorni il flusso in uscita sarà ridotto ed ogni Comune potrà scegliere di interrompere l’erogazione dell’acqua la notte o di procedere in maniera diversa.
Da Molise Acque si affrettano a dire che non vi è nulla di allarmante. Ma il livello della diga del Liscione è sceso di 4,5 metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Da qui la decisione di razionare l’acqua ai Comuni.
Questo comporta, a cascata (per usare un eufemismo), che nei serbatoi comunali arriverà meno acqua e, dunque, i Sindaci si regoleranno di conseguenza. Qualcuno lo ha già fatto in queste ore, prima che iniziasse la riduzione del flusso da parte di Molise Acque.
Alcuni centri, come Montecilfone e Larino, hanno deciso di chiudere i serbatoi di notte, dalle 21 alle 7 del mattino successivo; così anche Petacciato e Palata.
E mentre si fronteggia l’emergenza, il consigliere regionale Michele Petraroia, con una nota inviata alla stampa accusa. Molise Acque, nonostante i progetti di riforma, è una azienda commissariata da anni, con problemi economici e carenza di personale, ha detto l’esponente politico. Non sono stati recuperati i crediti vantati verso altre regioni per l’acqua ceduta, nonostante il presidente della Regione fosse stato a ciò incaricato dal consiglio regionale, ha aggiunto Petraroia che si chiede anche chi controlla, in realtà, la situazione, lasciando immaginare la risposta: nessuno.
pi.sal.
