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venerdì, Aprile 19, 2024

Regione, l’ombra del voto di scambio su assunzioni e consulenze

AperturaRegione, l'ombra del voto di scambio su assunzioni e consulenze

di GIOVANNI MINICOZZI

“Rivolteremo la Regione come un calzino, la ripuliremo dal nepotismo e dalle clientele, valorizzeremo al meritocrazia, elimineremo gli sprechi”, con queste promesse fatte nel corso della campagna elettorale del 2013, l’attuale maggioranza di centrosinistra stravinse le elezioni e Paolo Frattura si insediò al vertice della Regione. Promesse svanite nel nulla e, a distanza di 5 anni, dobbiamo registrare l’agonia sociale, economica e produttiva del Molise, nonché l’assenza pressoché totale di etica e morale politica che coinvolge i vertici istituzionali.

In tale drammatico contesto, però, sono emersi strani personaggi, per lo più parenti, soci, amici e amici degli amici del Governatore e della Segretaria del Pd Micaela Fanelli, i quali sono stati beneficiati da incarichi e consulenze “a go-go” finanziati allegramente con i soldi dei molisani. In alcuni casi sono stati loro stessi a intascare illegittimamente risorse pubbliche, come nelle vicende della Biocom, della ricostruzione post-sisma, del fitto di appartamenti e della transazione da 400mila euro sottoscritta in modo disinvolto dalla Regione con la dottoressa Micaela Fanelli.

Su queste anomalie, più volte denunciate e consumate sulla pelle dei molisani, attendiamo con fiducia le decisioni della magistratura penale competente; una magistratura che però, talvolta, è apparsa distratta rispetto a casi che hanno coinvolto direttamente i vertici istituzionali e non solo della politica. Ma forse i magistrati hanno solo bisogno di tempo per concludere le indagini e per celebrare i relativi ed eventuali processi.

A proposito di clientele politiche, è di queste ore la notizia che la Giunta regionale si appresta a rinnovare i contratti e a fare scorrere la graduatoria della cosiddetta short list, stilata con criteri di dubbia oggettività dall’Agenzia regionale per lo Sviluppo Agricolo Rurale e della Pesca al fine di assumere una trentina di persone, per lo più amministratori locali. Assunzioni negate, invece, agli ex dipendenti del Korai o ad altri licenziati dalla regione, che pure avrebbero avuto il diritto di precedenza.

Si tratta, dunque, di un’operazione in grande stile, con evidenti implicazioni clientelari di tipo elettoralistico, che rasenta il voto di scambio e sulla quale la magistratura dovrebbe accendere i riflettori.

Ma non finisce qui! La Giunta regionale ha emanato anche un bando pubblico, che scadrà il 13 ottobre, per conferire l’ennesima consulenza destinata al coordinamento tecnico del Psr. L’incarico avrà termine nel 2022 e costerà alle casse pubbliche 60mila euro annui lordi per un impegno rapportato a 150 giornate lavorative per anno, ovvero a 400 euro al giorno più rimborso spese. Che dire, questo è il Molise dei pochi fortunati e dei tanti disperati. E’ il Molise di Paolo Frattura e Micaela Fanelli.

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