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venerdì, Marzo 29, 2024

Sciopero alla Vibac: per i sindacati adesione al 70 per cento. “In azienda clima irrespirabile”

AttualitàSciopero alla Vibac: per i sindacati adesione al 70 per cento. "In azienda clima irrespirabile"

Non c’è solo la solidarietà verso un collega di 42 anni con due figli piccoli che è stato appena licenziato dietro l’adesione massiccia degli operai della Vibac allo sciopero indetto sui tre turni. Ci sono anche la scarsa sicurezza in azienda, gli infortuni frequenti, le contestazioni disciplinari a pioggia, gli spostamenti continui del personale, insomma quello che viene definito da tutti “un clima aziendale irrespirabile” dove a detta dei sindacati i lavoratori sono sottoposti quotidianamente a una sorta di terrorismo psicologico. Al momento la Vibac conta 153 dipendenti più una quarantina di interinali. E oggi circa il 70 per cento degli operai ha aderito alla protesta. Tra loro anche Francesco De Filippis che alla Vibac, che produce nastro adesivo, ci ha lavorato per 18 anni prima del licenziamento che è arrivato come una doccia fredda dopo una contestazione disciplinare. “E’ stato licenziato perchè gli vengono contestati accessi a Facebook durante l’orario di lavoro dal 2014 fino a maggio 2017 sostenendo che ci sia stato un danno economico per l’azienda senza quantificarlo e soprattutto senza poter dimostrare ad esempio che quelli accessi ad esempio erano fatti durante la mezzora di pausa” ha spiegato Lino Zambianchi della Flictem Cgil. La situazione in azienda è comunque pesante da diversi punti di vista: “I dipendenti sono terrorizzati, sono vessati quotidianamente quando invece dovrebbero andare a lavoro tranquilli. Le Rsu vengono minacciate tutti i giorni e siccome la direzione non riesce a far fronte al carico produttivo se la prende con gli operai” ha aggiunto Marcello Giuditta della Femca Cisl. Anche le relazioni sindacali sono compromesse e il prossimo passo è quello di rivolgersi al Prefetto ha annunciato Carlo Scarati della Uiltec: “Il Prefetto deve essere messo al corrente che l’azienda non ci riceve e che le relazioni sindacali sono compromesse”.
Tanti gli abbracci e le pacche sulle spalle dei colleghi che anche se per il momento non ridanno indietro il lavoro a Francesco sono comunque espressione di umanità, di amicizia e di vicinanza per la situazione difficile che ora vive il 42enne. Situazione, in cui un domani, potrebbe trovarsi anche un altro lavoratore.

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