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venerdì, Aprile 19, 2024

Sanità: Frattura spaccia la rottamazione della sanità pubblica come un suo straordinario successo personale

AperturaSanità: Frattura spaccia la rottamazione della sanità pubblica come un suo straordinario successo personale

di MANUELA PETESCIA

Le decisioni del governatore Paolo Di Laura Frattura, in materia di sanità, continuano a suscitare polemiche e forti dissensi tra la popolazione, che vede ogni giorno più a rischio quel bene essenziale, tutelato dalla costituzione, che è il diritto alla salute.

Un bene che non solo è pesantemente condizionato dalle pretese impossibili dei ragionieri romani, ma qualche volta sembra sacrificato sull’altare delle alleanze politiche siglate dal governatore sulla testa dei cittadini molisani.

Il riordino sanitario dovrebbe consistere in una serie di azioni delicatissime, attentamente ponderate, che vanno a incidere in modo massiccio sul bene più vitale e fragile della comunità: la salute.

Il buon senso, oltre al senso di responsabilità che dovrebbe essere requisito fondamentale di ogni amministrazione, imporrebbe che la comunità fosse messa in condizione quantomeno di comprendere la portata di questi cambiamenti.

Assistiamo invece ormai stancamente, forse perfino rassegnati, allo stillicidio quotidiano della chiusura di interi reparti senza poter nemmeno conoscere le eventuali alternative e senza alcuna garanzia sulla bontà, l’utilità e la funzionalità di queste stesse eventuali alternative.

Dove, come e con chi è stata organizzata – solo per fare un esempio – la medicina territoriale, ossia quei punti di assistenza disseminati sul territorio che avrebbero dovuto anticipare obbligatoriamente il taglio dei servizi e dei reparti?

La sensazione è che il nostro commissario ad acta Paolo Frattura proceda nel riordino sanitario utilizzando la stessa falce con cui ha azzerato tutta l’economia locale, e che si muova goffamente, senza alcun progetto complessivo da proporre, improvvisando giorno per giorno, in un settore che invece richiederebbe la più rigorosa programmazione.

Si spiegano forse così alcune dichiarazioni che lasciano esterrefatti, come quella che definisce “condizione di maggiore sicurezza al paziente” la chiusura dell’unico reparto di neurochirurgia ospedaliera del Molise, quella del Cardarelli, con inevitabile dirottamento dei pazienti al Neuromed di Pozzilli, ossia a 80 chilometri di distanza.

E definire “condizione di maggiore sicurezza” una manovra che allunga spaventosamente i tempi di intervento su patologie definite in gergo sanitario proprio tempo-dipendenti suona come un’atroce barzelletta.

Scelte assurde, accompagnate da notizie fuorvianti, come se fossero destinate a un popolo di imbecilli pronto a scambiare tutto ciò che manca, tutto ciò che viene tagliato, tutto ciò che perdiamo, anche in termini di diritto alla salute, per straordinari successi di Paolo Frattura.

L’unica percezione netta e inequivocabile del popolo molisano, invece, è che Frattura consideri la sanità pubblica una sorta di avanzo da rottamare, se non un agnello da sacrificare sull’altare delle alleanze politiche e delle concessioni private, con il possibile risultato – questo si, davvero tragico – di assistere alla drastica riduzione dei servizi lasciando intatti sia il debito sanitario che la tassazione più alta d’Italia.

 

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