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giovedì, Aprile 25, 2024

Cardarelli, chiude neurochirurgia. Sanità pubblica verso il baratro

AttualitàCardarelli, chiude neurochirurgia. Sanità pubblica verso il baratro

 

di Piacentino Salati

Il 14 febbraio, giorno di S. Valentino, sarà ricordato come un altro giorno in cui – invece dell’amore – si ricorda l’ennesimo passo verso la fine dell’idillio tra i pazienti molisani e la sanità pubblica regionale.

Da martedì non saranno consentiti ricoveri urgenti nel reparto di neurochirurgia, mentre quelli ordinari sono stati già bloccati.

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Il personale infermieristico e i dirigenti medici saranno trasferiti in altri reparti. Insomma è la fine. Non solo di un reparto ma anche, per i politraumatizzati, della possibilità di ricevere cure adeguate.

La notizia  è iniziata a circolare nelle ultime ore sulla pagina facebook del Forum per la sanità pubblica.

E’stata confermata anche dal consigliere comunale di Campobasso, Luca Praitano. In un post l’esponente del Movimento 5 Stelle ha parlato anche della contestuale <trasfusione> di unità operative dal pubblico al privato».

Perché, ed è un dato di fatto, da martedì, l’ospedale piů vicino per chi è affetto da patologie neurochirurgiche sarà il Neuromed di Pozzilli. Di proprietà della famiglia dell’eurodeputato Aldo Patriciello.

E torna, dunque, il teorema della erosione della sanità pubblica a indiretto (ma nemmeno poi tanto) vantaggio della sanità privata. Meglio di una struttura privata, nei fatti ben determinata.

La notizia della chiusura di neurochirurgia non è un fulmine a ciel sereno. E’ la logica conseguenza dell’atto aziendale dell’Asrem reso operativo dall’approvazione del decreto numero 7 del 2 febbraio 2017.  “Che è l’elemento dirimente dell’intera faccenda, su cui si gioca tutta la partita”  ha detto il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Antonio Federico, preannunciando battaglia nelle sedi politiche ed anche in quelle giudiziarie.
Ed anche Lucio Pastore, del Forum per la difesa della sanità pubblica, non lesina commenti negativi alla notizia. “Ed ecco che arriva – ha scritto Pastore sul suo profilo facebook – un’altra morte annunciata, quella della Neurochirurgia dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso. Nell’opera di ristrutturazione, invece di risolvere e potenziare quel servizio, lo si dismette completamente”. Ed allora il dottor Pastore si chiede: “quando arriverà un malato politraumatizzato in ospedale, al Cardarelli, cosa si farà se avrà anche bisogno della neurochirurgia insieme ad altre branche specialistiche?Lo spacchettiamo in ossequio alle esigenze dell’organizzazione regionale?”
In pratica – l’amara conclusione di Pastore – si organizza il servizio regionale non in base alle esigenze degli utenti ma per le necessità di altri e gli utenti saranno piegati a queste necessità”.

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