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sabato, Aprile 20, 2024

5 stelle: referendum e raccolta firme. No a riforma costituzionale voluta da Renzi e critiche alla sua frase sul Molise

Attualità5 stelle: referendum e raccolta firme. No a riforma costituzionale voluta da Renzi e critiche alla sua frase sul Molise

5stelle_0In gioco è la tenuta democratica del nostro paese e la Costituzione, perchè questa resta, i governanti passano. Così il Movimento 5 stelle riguardo i referendum costituzionali di ottobre. I consiglieri regionali Federico e Manzo e il consigliere comunale Cretella, hanno spiegato le ragioni del loro sostegno ai comitati del no, la campagna di sottoscrizione e rimarcato dunque la loro posizione
Le riforme costituzionali sviliscono le decisioni dei cittadini: sempre meno decisivi nella scelta degli amministratori – hanno sottolineato gli attivisti in conferenza stampa – sempre meno protagonisti del proprio futuro. Il Movimento 5 Stelle Molise a tutto questo dice NO. NO alla riforma del Senato. NO alle modifiche della legge elettorale. Per arginare la deriva costituzionale del governo serve una semplice firma di tutti i molisani che vogliono continuare a contare davvero qualcosa. Già a ottobre scorso – hanno continuato Federico, Manzo e Cretella – i portavoce M5S hanno depositato una richiesta di referendum alla Camera. Allo stesso modo il Movimento 5 Stelle Molise ha deciso di appoggiare il Comitato per il NO, mettendo a disposizione la propria rete di attivisti affinché siano i cittadini, con le loro 500.000 firme, a richiedere il referendum popolare».
Secondo i 5 stelle il Senato pensato dal governo non è eletto dal popolo, mentre la legge elettorale che Renzi,e Berlusconi prima, sta cucendo addosso all’Italia è pensato per gli interessi propri, oltre che di banchieri e petrolieri. «L’Italicum –  hanno detto ancora – puzza di vecchia politica e per questo va abbattuto con due referendum abrogativi. Il primo chiede l’eliminazione del premio di maggioranza, per il Movimento 5 Stelle una sorta di doping dei risultati elettorali che consente a un partito che al primo turno ha preso una percentuale anche inferiore al 20 per cento dei voti di essere maggioranza parlamentare con il ballottaggio.
Il secondo referendum è per l’eliminazione dei capilista bloccati, il vecchio vizio della politica di nominare i propri fedelissimi. Un modo per rispondere agli ordini di partiti e gruppi di potere sottraendo forza alla volontà dei cittadini. Una legge che ricalca i vizi del cosiddetto Porcellum, la legge elettorale già bocciata dalla Corte Costituzionale”
Nei prossimi giorni il movimento allestirà banchetti in varie piazze molisane. Inoltre, chi voglia firmare o voglia aiutare a raccogliere firme già da ora può scrivere al referente molisano, Antonio Federico, alla mail: molisem5sreferendum@gmail.com. “Questo è l’indirizzo di riferimento – è stato detto in conferenza – anche per chi voglia ritirare i moduli da portare nel proprio Comune e garantire la raccolta firme. A ottobre vogliamo che i cittadini possano decidere anche su alcuni temi sociali A partire dai beni comuni”.
Il Movimento, ad esempio, dice no alle privatizzazioni e ai monopoli privati per una gestione pubblica e partecipativa dell’acqua e dei beni comuni. “Rifiuti: il Governo vuole cancellare la classificazione degli inceneritori e tutta una serie di parametri per la loro realizzazione e il loro mantenimento. Il Movimento vuole invece ridare alle regioni il potere di programmazione nel settore. Petrolio: in questo caso votare dobbiamo bloccare tutti i nuovi progetti di perforazione ed estrazione al di fuori delle 12 miglia e cominciare a ragionare sull’abbandono progressivo dello sfruttamento degli idrocarburi. Infine scuola. L’obiettivo è abrogare le norme sui finanziamenti a singole scuole che crea istituti di serie A e altri di serie B; le norme che consentono ai dirigenti scolastici di nominare i docenti e decidere sui loro bonus economici; abrogare la norma sull’alternanza scuola-lavoro obbligatoria che, così come concepita ora, non serve a nulla” hanno evidenziato i tre esponenti del movimento.
Ma i 5 stelle sono impegnati anche riguardo i referendum sociali, contro la riforma denominata buona scuola, gli inceneritori affinchè i territori non vengano privati del loro potere decisionale, contro le trivellazioni sia in mare sia su terra dicendo no a tutte le istanze di ricerca. Infine c’è una petizione popolare sull’acqua pubblica, sulla gestione del servizio idrico che – hanno affermato – non può essere mercificato. A ottobre vogliamo che i cittadini possano decidere anche su alcuni temi sociali. A partire dai beni comuni». Il Movimento dice no alle privatizzazioni e ai monopoli privati per una gestione pubblica e partecipativa dell’acqua e dei beni comuni. «SuiRifiuti: Il Governo vuole cancellare la classificazione degli inceneritori e tutta una serie di parametri per la loro realizzazione e il loro mantenimento. Il Movimento – hanno spiegato Federico, Manzo e Cretella – vuole invece ridare alle regioni il potere di programmazione nel settore. Petrolio: in questo caso votare dobbiamo bloccare tutti i nuovi progetti di perforazione ed estrazione al di fuori delle 12 miglia e cominciare a ragionare sull’abbandono progressivo dello sfruttamento degli idrocarburi. Scuola: l’obiettivo è abrogare le norme sui finanziamenti a singole scuole che crea istituti di serie A e altri di serie B; le norme che consentono ai dirigenti scolastici di nominare i docenti e decidere sui loro bonus economici; abrogare la norma sull’alternanza scuola-lavoro obbligatoria che, così come concepita ora, non serve a nulla».
Renzi, a Firenze, lanciando la corsa al referendum e la campagna per il sì ha citato la nostra Regione, provocando dure reazioni. «Se sei la Toscana puoi andare in Cina per dire vieni in Toscama, se sei il Molise non fai campagna turistica all’estero» ha detto il Premier. Frase infelice, secondo i 5 stelle, anche in considerazione che Frattura e altri consiglieri di maggioranza sono partiti per Montreal per le stesse finalità contestate da Renzi.

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