14 C
Campobasso
martedì, Aprile 30, 2024

Ospedale San Timoteo e carenza di personale, l’amara riflessione del primario Giovanni Serafini

AttualitàOspedale San Timoteo e carenza di personale, l'amara riflessione del primario Giovanni Serafini

In ballo c’è il diritto alla salute di migliaia di cittadini ma forse più di qualcuno non se ne è accorto o non ha capito e in un clima rassegnato e di sconfitta si rischia di consumare la morte della sanità molisana. Una lunga riflessione, quella di Giovanni Serafini, direttore del rospedaleeparto di Otorino dell’ospedale di Termoli, un’eccellenza tra le corsie del San Timoteo, struttura che tra qualche giorno potrebbe subire un’altra battuta d’arresto a causa della carenza di personale. ”A fine febbraio – spiega Serafini – il Governo nazionale ha autorizzato alcune regioni, come il Molise, a bandire avvisi pubblici per incarichi e concorsi per assunzioni a tempo indeterminato. Nonostante la grave situazione dell’ospedale dove ci sono anche medici prossimi alla pensione ci si sarebbe aspettato uno scatto di attivismo da parte degli organi amministrativi della sanità per mettersi in regola o, per lo meno, per riparare parzialmente questo deficit. Tutto questo – osserva il primario – non è accaduto e la conseguenza iniziale da noi è stata l’impossibilità di coprire i turni in Pediatria e Ginecologia e la riduzione da più di un mese del trenta per cento circa delle sedute operatorie per le unità chirurgiche come Chirurgia, Urologia, Ortopedia e Otorino. Ma sempre al seguito di tale inadempienza – aggiunge il dottor Serafini – dal primo maggio i pochi anestesisti rimasti potranno assicurare solo l’apertura della Rianimazione e le emergenze. Intanto – continua la nota – è già avvenuto il blocco temporaneo dei parti, un fatto gravissimo e senza precedenti che avrebbe dovuto sollevare una valanga di proteste e invece, a parte qualche dichiarazione, è caduto nell’indifferenza.
Per rendersi conto di cosa accadrà in mancanza di soluzioni, che si spera arrivino – spiega Serafini – la maggior parte degli interventi non potranno essere effettuati pur avendo in lista centinaia di pazienti.
Ma questa – si chiede il primario – è la maniera in cui vengono realizzati i piani operativi e sanitari in questa regione creando prima un progressivo soffocamento delle possibilità operative e poi situazioni senza uscita che porteranno inevitabilmente alla morte degli ospedali pubblici”.
“Ticket più alti, cure in strutture private convenzionate o in ospedali pubblici fuori regione che il Molise paga. ‘Negli ultimi anni – evidenzia Serafini – la gente è stata spinta a rivolgersi altrove soprattutto da tutte le amministrazioni che hanno mortificato il Basso Molise pretendendo di assegnare a Campobasso il ruolo centrale solo perché capoluogo di regione contro ogni logica strategica geografica, di attività e di attrazione. Ormai – conclude il direttore del reparto di Otorino dell’ospedale di Termoli – impera la rassegnazione e il senso di inevitabilità del declino; i cittadini, soffocati, dalla catastrofe economica del Molise, non reagiscono e rimangono inerti e impotenti, senza riferimenti o rappresentanti attendibili”. Intanto, il 18 maggio giornata di mobilitazione nel capoluogo contro il progetto di riordino della sanità regionale. Che cosa succederà a Termoli il primo maggio? Si aspetta una soluzione.

Ultime Notizie