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giovedì, Maggio 2, 2024

Inquinamento piana Venafro, Molise democratico: l’inceneritore di Pozzilli deve essere chiuso

AttualitàInquinamento piana Venafro, Molise democratico: l'inceneritore di Pozzilli deve essere chiuso

piana-venafroMentre la Regione continua a tentennare, a non prendere una posizione sullo smaltimento dei rifiuti provenienti dall’Abruzzo, cresce di giorno in giorno il numero di persone che si battono contro l’inquinamento sulla piana di Venafro. Alle mamme per la salute – da anni schierate in prima linea – si sono affiancati comitati, associazioni e cittadini. Hanno deciso di dire basta: vogliono chiarezza e dati certi sull’inquinamento. Con loro da oggi c’è anche Molise democratico, una costola del Pd in posizione critica rispetto alla maggioranza del partito. Il presidente Stefano Buono, oltre a chiedere senza troppi giri di parole la chiusura di Herambiente, accusa “di negligenza e mancanza totale di trasparenza la Regione e le altre istituzioni competenti» sotto due punti di vista: «l’assenza di adeguati controlli in grado di rilevare i reali livelli di inquinamento presenti sul nostro territorio e l’assenza, inspiegabile, del registro dei tumori. Un comportamento di inaudita gravità – ha detto ancora Buono – che non ha alcun logica motivazione se non quella di voler a tutti i costi nascondere il problema». Intanto il sindaco di Venafro, Antonio Sorbo, raccogliendo l’appello delle Mamme per la salute, ha indirizzato una nota ai vertici della Regione per chiedere di prendere seriamente in considerazione le preoccupazioni espresse nel loro atto di diffida, «compresa la necessità di attivarsi per un processo di dismissione dei processi di incenerimento dei rifiuti». Nel frattempo il «Comitato cittadini per la salute» ha incontrato il prefetto di Isernia Fernando Guida per evidenziare le varie criticità nell’area venafrana e la preoccupante carenza di controlli. Il comitato, oltre ad annunciare di voler continuare nell’opera di sensibilizzazione della popolazione, ha deciso di procedere «anche per vie legali affinché – hanno sottolineato gli esponenti del comitato – il nostro sacrosanto diritto alla vita e a una corretta informazione sulla situazione venga tutelato”.

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