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martedì, Aprile 23, 2024

Raid terroristico in Costa d’Avorio, le testimonianze degli operai molisani scampati al massacro

AttualitàRaid terroristico in Costa d'Avorio, le testimonianze degli operai molisani scampati al massacro

costa d'avorio“Non puoi spiegarti, capire, come sia possibile sparare all’impazzata su donne, uomini e bambini che giocano con la sabbia, nel nome di un dio che se è tale non chiederebbe tali sacrifici aberranti. Noi oggi ringraziamo il signore che ha voluto salvarci la vita, e non possiamo che unirci al dolore delle persone che hanno perso i loro cari senza un perché, barbaramente». Questo il commento postato sulla sua pagina Facebook da Amedeo Roccio, 60 anni, residente a Triverno, frazione di Pozzilli, qualche ora dopo l’assalto terroristico in Costa d’Avorio. Da circa un anno lavora ad Abidjan, capitale economica e governativa del Paese africano, insieme ad altri tre colleghi amici molisani: Antonio e Roberto Armenti, di 65 e 60 anni, e di francesco pallotta, 26 anni, tutti residenti a Roccaravindola, in località Santa Lucia. Dipendenti di un’impresa edile italiana che sta eseguendo dei lavori per conto di una multinazionale, ieri, giorno libero, hanno deciso di concedersi una giornata di relax al mare a Grand Bassam, scegliendo il resort Etoile du sud, la prima delle strutture turistiche colpite. Stavano raccogliendo i teli a bordo piscina quando hanno visto un gommone arrivare dal mare e udito i primi colpi di kalashnikov. Sono scappati, rifiugiandosi in uno scantinato del resort, dove sono rimasti un paio di ore, fino a quando non sono stati trovati da un generale dell’esercito che li ha fatti scortare fino ad Abidjan. Sono vivi per miracolo; benediranno per sempre quei minuti in più passati a prendere il sole: se fossero arrivati puntuali al ristorante della struttura, infatti, si sarebbero ritrovati faccia a faccia con i terroristi. In località Santa Lucia abbiamo incontrato Giovanni Armenti, fratello di Antonio e Roberto, rispettivamente capocantiere e tecnico dell’impresa edile impegnata in Costa d’Avorio: «hanno telefonato a mia cognata, stanno bene, altro non possiamo dire. Ci dispiace per chi non ce l’ha fatta». Almeno per ora i quattro molisani hanno deciso di restare in Costa d’Avorio.

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