Il problema della carenza del personale non riguarda solo il pronto soccorso. Tutti i reparti del Veneziale di Isernia ormai da mesi vanno avanti tra mille difficoltà. Medici e infermieri scarseggiano e garantire servizi efficienti ai pazienti è diventata ormai una scommessa. Per tappare i buchi lasciati dal personale che è andato in pensione – o che ha scelto di andare a lavorare altrove – in molti sono costretti a fare qualche turno in più, a essere reperibili 24 ore al giorno e in diversi casi a rinunciare alle ferie. Ma fino a quando si potranno reggere questi ritmi? In queste condizioni diventa impossibile dare un’adeguata assistenza ai pazienti, la stanchezza e lo stress accumulati espongono il personale medico e paramedico al rischio di commettere errori dalle conseguenze imprevedibili, visto che si ha a che fare con vite umane. Tutte queste preoccupazioni i primari del Veneziale le hanno espresse in una nota indirizzata alla dirigenza della Asrem. L’hanno firmata praticamente tutti, ossia i responsabili dei reparti di medicina, psichiatria, pronto soccorso, oncologia, pediatria, otorinolaringoiatria, anestesia e rianimazione, oculistica, ginecologia e ostetricia, radiologia, cardiologia, ortopedia e chirurgia. I primari hanno chiesto un incontro urgente, affinché si trovi una soluzione alle problematiche dell’ospedale in tempi rapidi. E non solo a quelle legate alla carenza di personale. Nelle condizioni in cui si trova oggi il Veneziale si mette a rischio la salute dei pazienti e quella degli stessi operatori sanitari, è il senso del messaggio inviato un paio di settimane fa ai vertici della sanità regionale. Ma dalla Asrem ad oggi ancora non sono arrivate risposte.
Ospedale Veneziale di Isernia a corto di personale: i primari lanciano l’allarme, ma la Asrem tace
