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venerdì, Marzo 29, 2024

Gestione emergenza idrica in Basso Molise. Di Giacomo: “Si faccia chiarezza”. Regione: subito protocollo per criticità

AttualitàGestione emergenza idrica in Basso Molise. Di Giacomo: "Si faccia chiarezza". Regione: subito protocollo per criticità

eb6d0de907cb3f4d62a0b9c8e43ac24f1d852499Disappunto sulla gestione dell’emergenza idrica in Basso Molise è stato espresso da più parti. In ultimo dal sindaco di Montenero di Bisaccia Nicola Travaglini.
I consiglieri regionali, che con il governatore hanno seguito la vicenda, hanno ammesso che ci sono state lacune nel sistema di gestione da parte degli organi preposti a verifiche e controlli. “Modalità di gestione inconcepibile”, hanno detto Salvatore Ciocca e Cristiano Di Pietro, i quali hanno annunciato che, insieme a Frattura, stanno predisponendo un protocollo che prevede di attivare una task force che coordini al meglio situazioni di emergenza come quella in Basso Molise. Ciocca e Di Pietro hanno ribadito anche l’importanza di completare l’Acquedotto Molisano Centrale che dovrà consentire di disporre dell’acqua del Matese, opera conclusa al 97% e ferma al Cipe per una variante. La Regione a luglio, formalmente, ha sollecitato di finirla.
Duro l’affondo del senatore del nuovo centrodestra Ulisse Di Giacomo. “I recenti problemi di acqua non potabile hanno rappresentato un possibile attentato alla salute dei cittadini” ha dichiarato.
“E’ probabile – ha aggiunto – che per giorni, prima delle indagini chimiche e fisiche e prima delle ordinanze di divieto dell’uso per fini alimentari e anche di igiene personale, 100mila molisani abbiano bevuto acqua inquinata”.
Di Giacomo chiede come sia possibile che questo avvenga, perchè tutto quell’ipoclorito per renderla potabile, chi deve gestire gli impianti di potabilizzazione nella diga del Liscione, quali le loro condizioni e se gli addetti sono abilitati alla funzione. “Chi tutela i cittadini del Basso Molise?” è il suo interrogativo.
“Sarebbe doveroso – ha concluso Ulisse Di Giacomo – che Asrem, Arpam, Nas, organi competenti e di sorveglianza, facciano piena luce su quanto accaduto, così da tranquillizzare i molisani ed evitare che in futuro si abbia paura di bere l’acqua del Basso Molise”.

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