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venerdì, Aprile 26, 2024

Pace, difesa dell’ambiente e dialogo tra le culture. L’arcivescovo Filippo Santoro auspica una nuova mentalità

AttualitàPace, difesa dell'ambiente e dialogo tra le culture. L'arcivescovo Filippo Santoro auspica una nuova mentalità

incontro vescovo”Vincere l’indifferenza per conquistare la pace”. Il messaggio di Papa Francesco è stato presentato a Termoli dall’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro. Un’occasione per affrontare anche altri temi come la difesa dell’ambiente, le trivellazioni e lo sviluppo sostenibile del territorio: ”Di fronte ai drammi che riguardano anche la mia esperienza in America Latina e che esistono non possiamo stare a guardare o rimanere anestetizzati di fronte al succedersi di disgrazie tanto uno, dopo la commozione iniziale, non ci pensa più. Siamo chiamati a muoverci non solo a commuoverci perché uno sente la necessità di condividere, di prendere l’iniziativa. A me è successo in varie circostanze come l’Ilva di Taranto per far venire ministri dello Stato ma mantenendo sempre la preoccupazione per il bene delle persone sia quelle che hanno a cuore il tema della salute sia quello precarietà lavoro e lo stesso discorso vale, in questo caso, per le trivellazioni in Adriatico e nello Ionio”.
Secondo Santoro «Deve essere creata giustamente una mentalità in cui si rispetti la vocazione del territorio, all’agricoltura e del turismo, in aree già ferite da problemi. La mentalità e le azioni concrete ci aiutano, il messaggio del Papa è anche il nostro è un messaggio di speranza”.
L’incontro voluto dal vescovo, Gianfranco De Luca, è stato moderato da Luigi Catelli del centro pastorale di cultura e dialogo.
Santoro, responsabile della Cei per i problemi sociali e il lavoro si è soffermato sul contenuto del messaggio del Papa per la giornata della pace aprendosi all’attualità, all’impegno condiviso per favorire l’incontro tra le culture: ” messaggio del Papa – ha osservato l’arcivescovo Santoro – è di grande attualità perché ci mostra innanzitutto che Dio non è stato indifferente con noi, si è interessato, si è preso cura di noi e tutto questo nell’anno del Giubileo della Misericordia rappresenta un momento importante». Un’analisi attenta che vede «molti che si dichiarano indignati per le guerre, per il terrorismo allo stesso tempo finanziatori del terrorismo, quindi della corruzione e dell’ingiustizia. Perciò – ha spiegato l’arcivescovo – il Santo padre propone azioni concrete e soprattutto la formazione di una cultura della solidarietà, della misericordia e dell’accoglienza, prendendosi cura dell’altro con azioni concrete, una nuova mentalità e un nuovo stile di vita che consideri anche l’accoglienza e l’incontro con i migranti”.
Per Santoro un’esperienza missionaria in Brasile durata ventisette anni; ora la guida della diocesi di Taranto e l’impegno per favorire anche progetti dedicati al lavoro e all’inclusione sociale: ”Il problema resta anche se c’è qualche segno positivo al sud ma la differenza con il nord del paese è ancora molto grande perciò bisogna denunciare al tempo opportuno. La Chiesa è presente qui e altrove con diversi progetti che favoriscono opportunità e misure concrete, ad esempio il progetto Policoro che vede i giovani protagonisti nel capacitarsi e nella ricerca di lavoro ma anche le autorità devono offrire opportunità. Non dobbiamo noi del sud aspettare che tutte le grazie ci vengano dall’alto ma dobbiamo muoverci, rimboccare le maniche e trasformare le circostanze difficili in momenti in cui possiamo costruire qualcosa in positivo”.

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