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venerdì, Marzo 29, 2024

Campobasso, nuovo appello per la biblioteca Albino

AttualitàCampobasso, nuovo appello per la biblioteca Albino

BiblioCampobassodi SILVIA VALENTE

Il Molise rischia di perdere la sua più grande e importante biblioteca, un patrimonio di oltre 130mila volumi che dal 1861 – anno della sua nascita – ha contribuito ad arricchire il bagaglio culturale di generazioni.

La sua gestione, da sempre affidata alla Provincia di Campobasso, ha subito un capovolgimento con la riforma Delrio che ha tolto all’ente ogni funzione di coordinamento. Il problema non è solo politico. Le conseguenze si fanno concrete quando ci si trova ad affrontare il problema dei dipendenti della biblioteca che, in qualità di funzionari pubblici provinciali, si sono trovati all’improvviso in mobilità.

La Regione avrebbe dovuto esprimersi come stabilito dalla legge di stabilità da poco approvata in Parlamento ma, ad oggi, non è ancora successo. «I lavoratori dell’Albino ora sono in una sorta di terra di nessuno» come ha dichiarato Giovanni Di Marzo. Il dipendente della Provincia assegnato alla biblioteca ha deciso di scrivere una lettera al Presidente Frattura per sollecitarlo a trovare una soluzione. «Con i miei 5 colleghi (direttore compreso) – ha scritto Di Marzo – siamo in mobilità da circa un mese e, ad esempio, la biblioteca non acquista i giornali da un anno e i libri addirittura dal 2014; le 12 persone che collaboravano con noi sono andate via da un anno esatto» – ha concluso. Una situazione difficile che necessita di un intervento rapido e incisivo per scongiurare la chiusura di una istituzione così importante.

La biblioteca pubblica è, per definizione dell’UNESCO, una via di accesso alla conoscenza, una condizione essenziale per l’apprendimento che da’ indipendenza nelle decisioni e favorisce lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali. Sopprimerla significa negare tutto questo. Negare l’accesso alla conoscenza è un atto che non trova giustificazione morale ma la richiesta dei dipendenti dell’Albino trova riscontro anche da un punto di vista giuridico: alla Regione, infatti, il Parlamento ha assegnato nuovi compiti sulla base della legge di stabilità, fra cui quello di nominare un commissario per risolvere, in caso di inadempienza, i problemi del personale, di gestione ed economici.

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