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mercoledì, Maggio 8, 2024

Torna lo spettro delle trivelle: autorizzate perforazioni in mare al largo di Termoli

AttualitàTorna lo spettro delle trivelle: autorizzate perforazioni in mare al largo di Termoli

schema nTorna prepotente con il nuovo anno lo spettro delle perforazioni in mare. La Petroceltic ci riprova e dopo lo stop arrivato nel 2011 dal Tar del Lazio che aveva annullato l’autorizazzione per la ricerca del petrolio al largo delle Isole Tremiti, ha ripresentato nuovamente istanza e questa volta ha ottenuto via libera. L’ok dal Ministero dello Sviluppo economico è arrivato a fine del 2015 ed è stato pubblicato nel Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle risorse del 31 dicembre. Nel decreto viene conferito alla società Petroceltic Italia per la durata di sei anni il permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel mar Adriatico. La zona richiesta e su cui è stato concesso il permesso, stando alla tavola allegata, si trova al confine tra Abruzzo e Molise. Un’area molto vasta come si vede dal perimetro tratteggiato in nero di circa 370 kilometri quadrati e che è posizionata al largo di Termoli e delle Isole Tremiti. Se sia la stessa richiesta avanzata cinque anni fa e poi bloccata non è ancora chiaro. Però a guardare la carta sembrerebbe che il progetto sia stato spostato e allontanato maggiormente dall’arcipelago delle Tremiti, che è, ricordiamo, riserva marina. Nel decreto vengono anche indicati i tempi: e cioè che i lavori di indagine geologica e geofisica dovranno partire entro 12 mesi, quelli di perforazioni entro due anni. Una doccia fredda per il territorio e per le associazioni no triv che solo poco prima di Natale avevano esultato per l’emendamento allo Sblocca Italia che vietava le perforazioni in mare entro le 12 miglia dalla costa. Il progetto presentato dalla Petrolceltic però i 12 miglia li supera ampiamente. C’è chi già grida a una presa in giro da parte del Governo. Ora c’è da capire di più del progetto e soprattutto che impatto può avere sulla costa e l’ambiente marino anche per poter presentare eventualmente un ricorso al Tar contro l’autorizzazione rilasciata.

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