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martedì, Aprile 30, 2024

Orientatori del Formez: presi in 50, pagati anche per non fare nulla

AttualitàOrientatori del Formez: presi in 50, pagati anche per non fare nulla

FORMATORIdi GIOVANNI DI TOTA

A braccia conserte. Per ora i cinquanta laureati e diplomati che sono stati considerati idonei al sistema regionale di orientamento, da un paio di mesi non hanno lavorato nemmeno un giorno.

Detta così potrebbe sembrare l’ennesima storia di malgoverno. Ma provando a scansare la nebbia attorno a questa vicenda, si scopre che quando si parla di lavoro in Molise occorre tenere gli occhi sempre ben aperti.

Succede che il Formez per conto della Regione, seleziona cinquanta persone che dovranno svolgere il ruolo di orientatori nei centri per l’impiego. Persone, cioè che devono svolgere una funzione di supporto nei centri per l’impiego di mezzo Molise. Indicando i percorsi, le opportunità, di inserimento nel mondo del lavoro. Una normale selezione, con il termine di scadenza il 15 luglio dello scorso anno, alla quale partecipano in tanti e che a ottobre viene convalidata nella graduatoria finale.

Tutto regolare, qualche sospetto di favoritismo, come spesso accade in casi analoghi, ma nessuno mette in dubbio l’esito finale del bando.

Da qualche settimana, però, circolano con insistenza voci secondo le quali, alcuni di quei cinquanta avrebbero cominciato a percepire il compenso previsto dal bando senza però aver mai lavorato. Quali sono le mansioni che svolgono oggi i 20 operatori specializzati di supporto – cioè gli assistenti ai centri per l’impiego – e i 30 operatori professionali di base? Dopo aver fatto qualche domanda in giro, le risposte sono arrivate piuttosto imbarazzate. Alcuni di questi, ma ancora non è chiaro quanti, se pochi, molti o tutti, non sarebbero stati ancora utilizzati. Lo stipendio è un diritto, il lavoro si paga a parte, diceva qualcuno ironizzando sui dipendenti pubblici e sull’atteggiamento dei sindacati. Ma nel periodo di polemica sui dati dell’andamento del lavoro, degli occupati, dei precari e dei disoccupati, è quantomeno singolare che l’assessorato regionale metta a libro paga persone per non fargli fare nulla.

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