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sabato, Aprile 20, 2024

Guerra degli ospedali, blitz del Nas al Veneziale di Isernia

AperturaGuerra degli ospedali, blitz del Nas al Veneziale di Isernia

vaccone-macerola2Nella guerra della sanità regionale che si sta sviluppando su tutto il territorio regionale, da segnalare la singolare battaglia ingaggiata contro l’ospedale di Isernia da parte del Comitato popolare nato in difesa dell’ospedale di Venafro, il Santissimo Rosario.

Chi parte all’attacco è il vicepresidente del Comitato, l’avvocato Franco Macerola, che polemizza con i comitati in difesa del Veneziale e del Cardarelli dopo aver presentato una denuncia circostanziata alla magistratura, sostenendo che l’ospedale d’Isernia va chiuso perché abusivo. La sua denuncia sarebbe anche all’origine di un blitz dei carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni) che avrebbero verificato i requisiti di agibilità e sicurezza del Veneziale e in particolare delle sue camere operatorie. Sostiene Macerola che: “I comitati di Isernia e Campobasso, in primis, dovrebbero chiedere la chiusura degli ospedali che ad oggi sono privi di collaudo statico, privi di agibilità, privi di Certificato Prevenzione Incendi e che sono risultati ad elevata vulnerabilità sismica. Una buona sanità deve partire da buone strutture. Ad oggi il Veneziale di Isernia è un edificio abusivo che mette a rischio la vita dei cittadini”.

Macerola poi calca la mano: “Non possono esistere in Italia strutture inagibili aperte al pubblico. Ovviamente il Comune di Isernia e l’Asrem hanno prodotto i documenti in cui dichiarano che l’ospedale di Isernia è abusivo e pericoloso per la pubblica incolumità. Detto questo basterebbe trasferire l’ospedale di base a Venafro che anche per posizione geografica ha sempre avuto un bacino di utenza di gran lunga superiore al Veneziale. Inoltre, con accordi di confine con la Regione Campania da cui proviene una percentuale di 60/80 per cento di pazienti, una buona parte dei costi dovrebbe essere assunta dalla Regione Campania. Ricordo, inoltre, che l’ospedale SS. Rosario era l’unico ospedale che produceva un attivo economico e che ridimensionando tale ospedale per trasferire tutto ad Isernia, questo attivo non si è prodotto al Veneziale. Tutto ciò è indice che l’ospedale di Isernia non ha una capacità attrattiva interregionale… Non ci sono alternative al SS Rosario. Altrimenti fatevi costruire un nuovo ospedale ad Isernia”.

Parole grosse che non si fermano qui e minacciano altre guerre: “Se ciò dovesse accadere a Venafro bloccheremo cielo e terra, chi non ci vuole ascoltare ci dovrà ascoltare per forza. Porteremo l’intero Governo nella nostra città. L’ospedale di Isernia mette a rischio la vita dei nostri cittadini, è abusivo e va chiuso! Persino i primari e dottori di Isernia preferiscono curarsi fuori Regione piuttosto che mettere a rischio la vita loro e dei loro parenti. Invece i comuni cittadini, privi di mezzi ed alternative, devono rischiare la vita in un edificio abusivo”.

Bisogna sottolineare che anche le recenti sentenze del Consiglio di Stato a Roma, non aiutano a fare chiarezza. Da una parte ha accolto la sospensiva chiesta dalla Regione, dall’altra ha scritto che nel SS. Rosario non va toccato nulla. Quindi il Reparto di Ortopedia, momentaneamente trasferito ad Isernia, potrebbe benissimo tornare a Venafro. E su un punto cruciale si ritrovano d’accordo tutti gli esponenti dei vari Comitati di Venafro, Larino, Isernia e Termoli: perché Frattura tiene ancora nascosto il Piano Operativo regionale presentato a Roma? Che cosa c’è scritto per il SS. Rosario e gli altri ospedali molisani?

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