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lunedì, Aprile 29, 2024

Sanità, la proroga dei precari arriva in extremis. Ma sui piani operativi è mistero fitto

AperturaSanità, la proroga dei precari arriva in extremis. Ma sui piani operativi è mistero fitto

IMG-20151113-WA0008-1024x576di ANNA MARIA DI MATTEO

La proroga è arrivata in extremis, a pochi giorni dalla scadenza dei contratti, prevista per il 31 dicembre. I circa 400 precari della sanità, possono tirare così un sospiro di sollievo, dopo il via libera, arrivato dal Consiglio regionale che ha approvato, all’unanimità il provvedimento che, di fatto, rinnova i contratti fino al 31 marzo. Un voto che, per l’ex governatore, Michele Iorio, tuttavia è un atto dovuto. Un provvedimento atteso ed utile a tamponare una situazione di estrema difficoltà che attraversa la sanità molisana. Ma certo non è la soluzione ai tanti problemi. La proroga dei contratti dei precari della sanità è arrivata dopo l’ approvazione, da parte dell’aula di palazzo Moffa, del piano di fabbisogno del personale della dirigenza e del comparto Asrem. Un atto, approvato dalla Giunta regionale il 23 dicembre ed iscritto d’urgenza all’ordine del giorno ed approvato dal Consiglio e che in sostanza definisce la pianta organica del personale ospedaliero.

Resta tuttavia il mistero sui piani operativi dei quali il commissario ad acta Frattura parla ma che non ha ancora portato all’attenzione del Consiglio regionale.  Ne parla ovunque. Ne ha parlato negli incontri pubblici con gli operatori sanitari degli ospedali di Isernia e Campobasso. Ma non ha ancora portato l’argomento all’attenzione del Consiglio regionale, che invece ha titoli e prerogative a decidere su un tema importante come quello della sanità. L’opposizione,  e non solo l’opposizione, chiede a gran voce che il commissario ad acta si decida a illustrare i piani operativi all’aula di palazzo Moffa. A  margine va segnalata l’approvazione dell’esercizio provvisorio 2016 ed il pessimo spettacolo che la classe politica ha dato di sè, ancora una volta.
I lavori, iniziati a mezzogiorno, nonostante la convocazione alle 9,30 e le continue sospensioni, hanno consentito al Consiglio di produrre il minimo indispensabile, appena per giustificare le laute indennità ed il pesante gettone di presenza.

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