Il decimo bando per la vendita dello Zuccherificio scade il 19 gennaio. Ma entro il 23 dicembre, a ridosso del Natale, già dovranno essere presentate eventuali manifestazioni d’interesse. L’importo a base d’asta è di 8 milioni e 300mila euro. E’ rimasto invariato dall’ultimo bando. La maggior parte dei dipendenti resta in attesa, mentre in otto hanno deciso di chiudere tutto e andar via dall’azienda, accettando la messa in mobilità. Di fatto un licenziamento. L’accordo è stato trovato con il Nuovo Zuccherificio e firmato dall’amministratore unico Fabio Marone. Prevede il riconoscimento del trattatamento di fine rapporto e il pagamento di ferie non godute. Non sono previsti incentivi. All’intesa hanno aderito i lavoratori vicini al pensionamento. Per loro sono previsti tre anni di indennità pagata dallo Stato, ma c’è anche la possibilità di un reinserimento nel mondo del lavoro. Lo prevede la mobilità stessa. Intanto la procedura a tutela dei creditori dopo la dichiarazione di fallimento della Spa va avanti. Nei giorni scorsi al tribunale di Larino c’è stata la seconda adunanza dei creditori allo stato passivo. Quasi 500 quelli ammessi dal giudice Rinaldo D’Alonzo. Per lo più aziende agricole che hanno fornito bietole e non sono state saldate, ma anche società fornitrici di servizi, oltre che professionisti ed ex dipendenti. Delle richieste arrivate il giudice ha ammesso circa un milione e 200mila euro tra i creditori privilegiati, i primi dunque che dovranno essere soddisfatti, e 13 milioni e 200mila euro tra quelli cosiddetti chirografari. Somme ben più elevate dello stesso importo a base d’asta per la vendita dello Zuccherificio.
Zuccherificio: verso il decimo bando di vendita. Intanto 8 dipendenti accettano la messa in mobilità
