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mercoledì, Aprile 24, 2024

L’acqua torna potabile, ma Termoli aspetta analisi Crea. Critiche alla gestione dell’emergenza: chieste le dimissioni di Frattura

AperturaL'acqua torna potabile, ma Termoli aspetta analisi Crea. Critiche alla gestione dell'emergenza: chieste le dimissioni di Frattura

IMG_2513Dopo una settimana di disagi torna potabile l’acqua dei comuni del Basso Molise. L’annuncio è di Molise Acque i cui risultati delle annalisi non hanno rilevato anomalie. Alcuni sindaci, come quelli di San Martino, Ururi, Portocannone e Guglionesi hanno già revocato le ordinanze di divieto di utilizzo per scopi alimentari, ma a Termoli bisogna aspettare almeno fino a domani. La Crea che in città gestisce il servizio, ha effettuato delle propie analisi e solo domani si consceranno i risultati. Anche perché, come spiegato, le condutture sono rimaste vuote per più di 24 ore e potrebbero essere state contaminate da agenti esterni. L’emrgenza dunque potrebbe continuare ancora per alcuni giorni. E proprio sulla gestione dell’emergenza che gli ex candidati a sindaco del Comune di Termoli hanno espresso tutte le loro perplessità. Critiche ai ritardi nelle comunicazioni, nelle scuole ad esempio le note sono arrivate lunedì mattina alle 11, quando ormai nelle mense si era già cucinato. E in generale al mancato coordinamento tra gli enti. Per questo la minoranza ha chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta, ma soprattuto Michele Marone ha chiesto la testa del presidente Paolo Frattura, sottolineando l’assurdità dell’assenza di autobotti da parte della protezione civile, smantellata proprio dal governo regionale. “Dov’era il goverantore Frattura quando i cittadini di Termoli sono rimasti senz’acqua. E’ assurdo che la nostra Protezione Civile non abbia nemmeno le autobotti. Questo dimostra l’inefficienza di questo governo regionale, è una vergogna, per questo chiedo le dimissiioni di Frattura. Se fossi stato sindaco avrei informato il Ministero tramite la Prefettura e chiesto l’intervento dell’esercito.
Gli ex candidati sindaci, tra cui mancavano Nicola Di Michele per motivi di lavoro e Remo Di Giandomenico per questioni familiari, hanno criticato anche il mega progetto di riqualificazione del centro che prevede pure la realizzazione del tunnel sotto il Borgo. Un’opera impattante che non è stata condivisa con i cittadini e che potrebbe aprire anche diversi contenziosi, secondo Paolo Marinucci. Marone ha sottolineato come i 5 milioni di euro del Cipe potevano essere utilizzati per la manutenzione di strade e marciapiedi e non per opere faraoniche, proponendo l’istituzione del doppio senso in una parte di via Roma per permettere a chi arriva da nord di raggiungere subito il porto. Critiche anche alla concessione delle opere ai privati per trent’anni. «Questa è un’Opa sulla città di Termoli» ha detto Marinucci, che ha sottolineato l’assenza di partecipazione ai progetti da parte dei cittadini facendo inoltre notare che Sbrocca è diventato sindaco con i voti del 25 per cento dell’elettorato. Il resto dei cittadini non lo hanno votato e quindi non volevano nemmeno la realizzazione del tunnel che era già presente nel suo programma elettorale.

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