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martedì, Aprile 30, 2024

Comunicazione istituzionale. Cimino (Corecom) chiede lumi alla Regione

AperturaComunicazione istituzionale. Cimino (Corecom) chiede lumi alla Regione

vincenzo-ciminodi  ANNA MARIA DI MATTEO

A poche settimane dal suo insediamento, sul tavolo del presidente del Corecom, Andrea Latessa, è arrivata la nota del consigliere dello stesso comitato regionale per le Comunicazioni, Vincenzo Cimino, con la quale solleva la questione legata ai fondi che le Regioni, e più in generale, le pubbliche amministrazioni, stanziano per la comunicazione istituzionale.
Una nota che, oltre al vertice del Corecom, Cimino l’ha inviata anche al presidente del Consiglio regionale, ai consiglieri ed al governatore Frattura.
In sostanza il consigliere prende spunto dalle sanzioni comminate a 10 Regioni per il mancato rispetto delle norme in materia di comunicazione istituzionale. Nell’elenco non figura il Molise ma solo perché, fino al 2013 la Regione ha erogato i finanziamenti.
Le multe, riferite al periodo 2010-2013, vanno dai 5mila euro della Sardegna, ai 18mila dell’Abruzzo, fino agli oltre 33mila euro dell’Umbria, solo per citarne alcune.
Ebbene Cimino chiede di sapere cosa sia successo in Molise, se negli anni 2014 e 2015 il governo regionale abbia impegnato una somma per la comunicazione istituzionale. Non solo: il consigliere del Corecom chiede lumi anche sulle eventuali modalità di erogazione dei fondi e sugli eventuali destinatari delle risorse della Regione per i due anni presi in riferimento e se esista una programmazione per il 2016.
Una richiesta che nasce dalla constatazione di un dato di fatto: sui fondi destinati alla comunicazione istituzionale il governo regionale, guidato da Paolo Frattura, sembra aver fatto scendere il silenzio più assoluto.
Nessuna notizia o atto ufficiale dal quale poter risalire all’entità delle risorse e a chi ne abbia beneficiato. Nulla.
Ed allora il Corecom, fresco di nomina, è chiamato, da un proprio consigliere, ad intervenire con urgenza e fare chiarezza sull’ennesima vicenda nella quale la trasparenza è solo una parola usata ed abusata dal governatore. Perché nei fatti, stando all’iniziativa di
Cimino, di trasparente non sembra esserci davvero nulla.

 

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