Edito da Milena Edizioni, il libro «Troppo Bianca per restare», della scrittrice molisana Greta Rodan, è un’opera dai connotati surreali e dai ritmi serrati, pervaso da una sottile ironia di fondo. Per l’autrice – che presto presenterà il suo lavoro anche nella nostra regione – è stata buona la prima. Al teatro Bellini di Napoli ha infatti ricevuto un’ottima accoglienza. Le letture di alcuni passi del romanzo sono state affidate agli attori Michelangelo Ragni e Paola Paradisi, mentre al piano si è esibito il Maestro Simone Sala. La storia di Bianca – protagonista del romanzo – è solo all’apparenza ordinaria. Nelle sue vicende l’amore diventa un pretesto, l’esistenza un accidente quasi puro. Chi legge cerca a tutti i costi di trovare un senso, si sforza di dare spiegazioni puntuali, a dare un giudizio che sia validissimo, universale. Ma in realtà ci si scopre terreni, parziali, aggrappati disperatamente al solo patto possibile, l’accordo tra due innamorati di lusingarsi a vicenda e di farlo con poca grazia, incuranti del resto del mondo. Ebbene: «Quando capitano giorni come questi – è il parere di Greta Rodan – non si riassume un romanzo, lo si scrive».