Mentre in tutti gli ospedali ospedali molisani tira aria di pessimismo e di tagli più o meno imminenti, Agnone continua con un pur cauto ottimismo la sua battaglia in difesa del Caracciolo. E lo fa impegnandosi su più fronti. Dopo avere incassato un via libera di massima sull’accordo di confine con la Regione Abruzzo – sancito proprio ad Agnone durante un recente incontro al teatro Italo -argentino – l’attenzione torna a concentrarsi sul ricorso al Tar, la cui udienza di merito è fissata per il 14 maggio. Stavolta il Comitato Articolo 32 non sarà solo. Dopo anni di battaglie in solitaria davanti ai giudici amministrativi, nei mesi scorsi è stato infatti affiancato dal Comune. Che a sua volta ha presentato un proprio ricorso. I due procedimenti, ora unificati, danno maggior forza ai ricorrenti. Anche perché, attraverso l’avvocato Lisa Di Nucci, è stata depositata della documentazione aggiuntiva. È destinata a giocare un ruolo decisivo non solo a Campobasso davanti ai giudici del Tar, ma anche a Roma, al tavolo tecnico del ministero della Salute. In particolare si parla di una perizia tecnica di parte sui tempi di percorrenza dall’Alto Molise all’ospedale più vicino (Isernia), curata da un esperto del settore dei trasporti, l’ingegnere Nino Di Bitonto. «Questa perizia dimostra in maniera oggettiva e inequivocabile – ha commentato il vice sindaco di Agnone, Maurizio Cacciavillani – che il San Francesco Caracciolo ha tutti i requisiti per essere configurato quale presidio di zona particolarmente disagiata, secondo gli standard previsti nel decreto Balduzzi. Un altro piccolo tassello – ha concluso Cacciavillani – in difesa del nostro diritto alla salute». Questa perizia potrebbe dunque valere doppio: da un lato dovrebbe spianare la strada sul fronte del ricorso – sul quale i giudici in qualche già hanno detto la loro concedendo la sospensiva – dall’altro dovrebbe convincere definitivamente i tecnici ministeriali, finora un po’ restii nel concedere la deroga ad Agnone. A Roma, evidentemente, i conti sui tempi di percorrenza li fanno con il navigatore satellittare. Che di certo non tiene conto della neve, delle frane e delle strade completamente disastrate dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese.