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venerdì, Novembre 14, 2025

Settenario, l’ultima sera

AttualitàSettenario, l'ultima sera

 

Una musica che le generazioni più avanti con gli anni portano nel cuore. Non solo il Teco Vorrei, ma anche le note dolci e melodiose del Settenario.

E’ uno dei riti più cari ai campobassani, ma purtroppo ancora poco conosciuto, perché a differenza della processione del venerdì Santo, che attraversa le strade principali della città, il Settenario, si chiama così perché dura sette sere, viene eseguito in chiesa a Santa Maria della Croce. Ai più anziani è noto anche con il nome popolare Zucheta Zù, la cui origine ha chiaro il riferimento al contrappunto tra orchestra e cantori, tra coro e melodia. Un ritmo cadenzato, che nella mente si trasforma in questo ricordo onomatopeico: Zucheta Zù.

Musica e testo sono di Michele de Nigris, autore anche dell’Inno all’Addolorata, il Teco Vorrei della processione che viene eseguito a chiusura del Settenario. Nel 1890 la prima rappresentazione avvenne nella Cattedrale, poi il Settenario si è spostato a Santa Maria della Croce. La melodia portante, O di Gerico beata, racconta in sostanza la storia e la vita della Madonna, dall’annunciazione, al Golgota.

Il soprano Maria Grazia Lombardi e il baritono Rosario Presutti sono i solisti della rappresentazione, diretta dal maestro Antonio Colasurdo, che da qualche anno dirige anche il coro del venerdì santo.

Stasera, a Santa Maria, il concerto di chiusura. Il rito prelude alla domenica delle Palme  e apre la settimana di passione che culminerà a Campobasso con l’imponente e struggente processione che accompagna il Cristo Morto.

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