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venerdì, Aprile 19, 2024

Larino: lacrime e dolore al funerale dei gemelli Giovanni e Antonello

AttualitàLarino: lacrime e dolore al funerale dei gemelli Giovanni e Antonello

Una città in silenzio. Strade deserte, negozi chiusi. Tutta Larino, e non solo, è raccolta nella piazza davanti alla basilica di San Pardo quando arrivano Giovanni e Antonello. Due bare luminose, così sono state definite, ricolme di rose bianche, sfilano tra singhiozzi e lacrime. La chiesa è ricolma all’inverosimile così come l’esterno. A stringere in un grande abbraccio la mamma Eva, il papà Roberto e l’altro fratello gemello Giuseppe, ci sono proprio tutti. Le parole di conforto, se esistono, in questi casi, sono affidate a monsignor Gianfranco De Luca anche lui sconvolto dalla morte di due innocenti. “Dio ci prende per mano, ci stringe a sé e pian piano ci apre gli occhi e ci solleva il cuore. Dio non ci abbandona, lui non è altrove ma è dentro questa storia. Lui stesso è un innocente che muore sulla croce” dice il vescovo nell’omelia e poi si concentra sui verbi delle letture: “non giudicate, non condannate, perdonate e date”. Ma il momento più toccante è quando la mamma Eva, medico del San Timoteo, sale sull’altare e li ricorda: “Erano tre angeli, ora me n’è rimasto uno. Giovanni più taciturno ma di una bontà unica, Antonello invece solare e pieno di amore per tutto e per tutti” e ringrazia insieme al marito la sorella Maria Grazia che ha cresciuto i gemelli: “non sono figli miei ma figli nostri” dice tra le lacrime e il dolore generale, riuscendo a trovare anche le parole per dire grazie a tutti quelli arrivati per dare l’ultimo saluto ai suoi gemelli. Poi è toccato ai compagni di classe di Giovanni, arrivati dall’alberghiero di Termoli, che hanno ricordato la sua bontà e i momenti passati insieme, con quel banco che da domani resterà vuoto e che resterà sempre il suo. Al termine del funerale in piazza l’ultimo saluto con il volo di palloncini e colombi bianchi. E poi un lungo e doloroso abbraccio.

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