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sabato, Aprile 20, 2024

Venafro. Chiuso il centro di smistamento delle Poste, sindacati di nuovo in trincea

AttualitàVenafro. Chiuso il centro di smistamento delle Poste, sindacati di nuovo in trincea

L’ennesimo incontro tra il sindaco di Venafro Antonio Sorbo e i responsabili dei servizi postali giunti da Roma non ha prodotto gli effetti sperati. Venafro resta senza il centro di smistamento. Poste Italiane ha confermato il nuovo assetto organizzativo, impegnandosi comunque a risolvere il problema della corrispondenza ancora in giacenza. Ma è difficile che questa vaga rassicurazione possa fermare il pressing del primo cittadino e delle organizzazioni sindacali. Per loro è solo una la via praticabile: riaprire il centro di recapito postale di Venafro, ormai inattivo da qualche mese. Prima della chiusura, i sindacati di categoria della Cgil e della Uil avevano annunciato «un disastro nella distribuzione della corrispondenza nei paesi del Venafrano. E così è stato. Circa ventimila abitanti e numerose attività economiche oggi si ritrovano a fare i conti con un servizio carente». Per Mimmo Fiocca, della Slc Cgil, e Michele Ruocchio, della Uil Poste, i fatti dicono che questa scelta «non ha avuto alcun riscontro positivo in termini di logistica, non ha ottimizzato il lavoro, né ha ridotto i costi. Le auto aziendali – fanno notare i sindacati – devono partire da Isernia, con un aggravio di 50 chilometri al giorno, mentre i tempi di percorrenza sottraggono almeno un’ora di lavoro». A tutto questo si aggiunge il disagio dei dipendenti trasferiti, sovraccarichi di impegni e di ulteriori spese da coprire. Ma il conto come sempre lo pagano i cittadini: migliaia di persone in questi giorni sono alle prese con numerosi disservizi, non hanno più la certezza nei tempi del recapito della corrispondenza, con tutte le conseguenze che ne derivano. Per Cgil e Uil è necessario che la nuova dirigenza della Poste faccia un passo indietro, confrontandosi con la parti sociali. «Ma solo riaprendo il centro di recapito di Venafro – concludono Fiocca e Ruocchio – si potrà restituire la dignità ai lavoratori e un servizio di qualità ai cittadini».

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