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sabato, Aprile 20, 2024

Ricostruzione, le imprese bacchettano la Regione “cantieri fermi da un anno nella totale indifferenza”

AperturaRicostruzione, le imprese bacchettano la Regione “cantieri fermi da un anno nella totale indifferenza”

MICHELE MIGNOGNA

Imprese allo stremo, lavoratori licenziati, cittadini fuori casa, pagamenti in ritardo di dodici mesi, questa la situazione denunciata dall’Associazione dei Liberi Imprenditori del cratere sismico, “una situazione allo sbando – dice uno di loro – molte imprese stanno pensando seriamente di abbandonare la ricostruzione, altri colleghi sono sulla strada del fallimento, piccoli artigiani che lavorano con noi senza soldi da molti mesi, in questo modo ci stanno portando, anzi spingendo, nel baratro più totale”. Tutto questo accade mentre il delegato alla Protezione Civile e alla Ricostruzione, Salvatore Robin Hood al contrario Ciocca, racconta una cosa diversa e, minaccia di querelare tutti quelli che raccontano le sue gesta, mentre continua a sottrarsi al confronto con i cittadini, mentre continua a giocare su facebook, le imprese edili del cratere stanno morendo. Manca solo il colpo di grazia e Ciocca avrà vinto la sua battaglia contro la ricostruzione.  A poco servono gli oboli e le mance senza una programmazione seria e glielo mandano a dire gli imprenditori della Libera Associazione di Imprese del cratere sismico con un manifesto in cui con poche frasi si rende evidente il totale sfascio della ricostruzione dell’era ciocchiana-fratturiana. Una gestione fallimentare e senza prospettive.  Da un anno la ricostruzione è ferma completamente, operai a casa e imprese senza soldi, non solo, il prezzo più alto lo stanno pagando i proprietari di case da ristrutturare e che oggi pagano l’affitto per un’altra abitazione e che, nei fatti, nessuno sa, se e quando, potranno rientrare nelle proprie case. A tutto questo né Ciocca né Frattura rispondono. Ormai è inutile anche la cantilena che la colpa è di quelli di prima,  anche perché loro,  hanno smantellato la Protezione Civile, hanno bloccato la ricostruzione e faranno tirare fuori dalle tasche dei molisani la bellezza di oltre un milione di euro per risarcire Giarrusso, ex dirigente della Protezione Civile.  Intanto Ciocca se la prende con la stampa, che racconta queste cose, dopo aver scritto sulla sua bacheca facebook “Je Suis Chalrlie Hebdo”, in Molise minaccia querele contro i giornalisti che non gli piacciono,dicendo “Je suis Charlie Salvatò”.

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