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mercoledì, Aprile 24, 2024

Pinocchio, Frattura, la propaganda e l’informazione

AperturaPinocchio, Frattura, la propaganda e l’informazione

di PASQUALE DI BELLO

Conformandosi ad una vecchia consuetudine, il presidente Frattura attacca la stampa “rea” della diffusione di “dati e dichiarazioni oggettivamente falsi”. La vicenda in questione è quella legata all’ex direttore delle Protezione Civile, Giarrusso, ma la questione è più ampia: quella del rapporto tra politica e mezzi di comunicazione, tra informazione e propaganda.

Passano le stagioni politiche, passano talvolta anche le facce, ma alcune cose della politica molisana non passano mai. Prendiamo ad esempio l’atavico tic che affligge chiunque in questa regione detenga il potere: quello della stampa bugiarda. Per una strana disposizione del destino, la nostra vita professionale ci porta sempre all’interno di un qualche fortino assediato dal potere: un tempo era il quotidiano Nuovo Molise, oggi l’emittente televisiva Telemolise. Sta di fatto che abbiamo vissuto (e viviamo) in presa diretta l’intera storia politica degli ultimi quindici anni, un fatto che ci consente di parlare, come si dice in queste occasioni, con “cognizione di causa”.

Come un tempo Michele Iorio, oggi anche Paolo Frattura ha adottato il maldestro protocollo di accompagnare ogni notizia che ne mette in discussione un atto, un fatto, un’iniziativa o qualsiasi cosa che ne critichi l’operato, con una nota stampa che da del Pinocchio all’autore del resoconto, del servizio o del pezzo giornalistico. Come per Iorio a suo tempo, la nostra idea è che Frattura sia malconsigliato da qualche sgangherato stregone o Rasputin di corte interessato al mantenimento di una guerra sottotraccia (e nemmeno tanto sotto) tra politica e informazione. Un esempio per tutti, è la proposta di legge sull’editoria licenziata dalla IV Commissione consiliare presieduta da Nico Ioffredi, che sembra confezionata apposta per fare lo sgambetto all’informazione più che ad agevolarne i compiti.

Ed il punto è proprio questo, capire dove passa la linea di demarcazione che separa l’informazione dalla propaganda. I media fanno informazione, i politici pretendono di cambiarla con la propaganda. Se ciò non avviene, scatta immediata l’accusa di pinocchieria. In Molise più che altrove, date le dimensioni ridicole di questa regione, il confine che la politica vorrebbe è quello di libera circolazione della propaganda e di segregazione dell’informazione. Un esempio in tal senso è la recente sentenza del Tribunale di Campobasso relativamente alla vicenda che ha visto contrapposti da un lato l’ex Direttore della Protezione civile, Giuseppe Giarrusso, e dall’altro la Regione con in testa il presidente Frattura, affiancato dall’Ispettore Derrik, meglio conosciuto in Molise con lo pseudonimo di Salvatore Ciocca. Quest’ultimo, sulla vicenda Giarrusso/Protezione civile, sta conducendo da anni indagini massicce come la Muraglia cinese sulle quali, a intervalli regolari, anuncia fatti e novità eclatanti. Messo da parte Derrik, quello che vorremmo dire a Frattura è che un presidente della Regione ha il dovere di mantenere nervi freddi e saldi e di evitare affermazioni come quelle contenute nel comunicato stampa seguito ad un servizio mandato in onda da Telemolise sulla vicenda Giarrusso. Scrive Frattura: “Non è un fatto nuovo, ma ancora una volta Telemolise propone servizi con dati e dichiarazioni oggettivamente falsi”. E poi aggiunge: “Nell’interesse dei cittadini, ci riserviamo di adire le vie legali per il racconto surreale reso dall’emittente su questa vicenda nonché di interessare l’Ordine dei giornalisti del Molise”.

Se il presidente Frattura vuole, siamo disposti a fornire a lui o a chi per lui una copia del nostro robusto archivio nel quale conserviamo decine di comunicati stampa e note del medesimo tenore, sfornate dall’allora governatore Michele Iorio. Allora l’accusa di falso era per Nuovo Molise, oggi è per Telemolise. Senza entrare nel merito e nei dettagli della sentenza Giarrusso, quello che appare chiaro è che la Regione questa causa l’ha persa, e a dirlo non è Telemolise ma un giudice. Per il resto si può almanaccare quanto si vuole, ma la sostanza non si sposta di un millimetro. Come la sostanza non si sposta su altre questioni, come ad esempio quella dell’art. 7, o quella delle Biomasse, anche questi a quanto pare due “falsi”

Quanto all’Ordine dei Giornalisti del Molise, Frattura lasci perdere. Un tempo era proprio lui a deplorare il ricorso all’Ordine fatto dai politici (leggi Iorio). A quel tempo, però, non c’era lui alla presidenza della Regione. E allora, in conclusione, una domanda: non sarà forse il potere a far cambiare idea e a spostare il confine tra informazione e propaganda?

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