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sabato, Aprile 20, 2024

Salvatore Ciocca il novello Robin Hood al contrario, toglie ai poveri per dare ai ricchi

AperturaSalvatore Ciocca il novello Robin Hood al contrario, toglie ai poveri per dare ai ricchi

MICHELE MIGNOGNA

Salvatore Ciocca, consigliere delegato alla Protezione Civile, ne ha combinata un’altra, è stato capace di perdere una causa, persa all’inizio alla luce dei fatti, per un suo sfizio personale che nulla ha a che fare con la buona amministrazione della cosa pubblica. Ci riferiamo alla sconcertante sentenza sul “licenziamento” di Giuseppe Antonio Giarrusso, ex direttore della Protezione Civile del Molise. La Regione dei novelli Robin Hood all’incontrario, degnamente rappresentati da Ciocca, è stata condannata “dal giudice monocratico del Tribunale del lavoro di Campobasso a pagare gli arretrati all’ex numero uno della Protezione Civile, dichiarando l’illegittimità del provvedimento con il quale il Presidente della Giunta regionale del Molise, Paolo di Laura Frattura (spinto e sostenuto dal capo dei Robin Hood Ciocca n.d.r.), aveva risolto unilateralmente il contratto di direttore generale, che legava Giarrusso all’Agenzia regionale di Protezione Civile” La stanno cantando, eh? Beh canteranno su un’altra musica! Raddoppia le tasse! Triplica le tasse! Spremi fino all’ultima goccia questi insolenti “bifolchi canori”! [diceva il Principe Giovanni allo sceriffo di Nottingham]. A conti fatti, noi molisani, dovremo sborsare poco più di un milione di euro per pagare lo sfizio di braga di Ciocca e Frattura. Tolgono ai poveri, disoccupati, cassintegrati e operai superstiti, per dare ai ricchi, Giarrusso nel senso che comunque è un dirigente regionale con il suo giusto stipendio, che poteva continuare a rimanere al suo posto e guadagnarseli quei soldi, come ha chiesto fin dall’inizio, da quando cioè, Ciocca ha deciso che quello non era l’uomo al posto giusto. Dunque dopo aver svuotato di uomini e contenuti la Protezione Civile, senza tra l’altro dire cosa dovrà diventare questo organismo, dopo aver fatto fuori centinaia di lavoratori, che forse non lo avevano votato, ci ritroviamo a dover sborsare, per il suo sfizio, una montagna di soldi che potevano essere impiegati in altro modo. Tagliano servizi, tagliano i trasporti, chiudono gli ospedali, e si permettono il lusso di sperperare una somma tale per antipatie personali, anche perché non possiamo tradurre diversamente questo comportamento, come lo traduciamo? Chiedo a Salvatore Ciocca e a Paolo Frattura. A questo scempio c’è una sola soluzione, chiediamo noi molisani, e a gran voce che siano Ciocca e Frattura a pagare questa somma, che tirino fuori loro i soldi dalle loro braghe costose, e una volta per tutte lascino in pace i molisani, nella speranza che un giudice butti un occhio su questa storia e subito.

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