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mercoledì, Maggio 8, 2024

Il silenzio dei reticenti. Cassa in deroga e mancato pagamento: per sindacati e opposizione, 282 lavoratori non esistono

AperturaIl silenzio dei reticenti. Cassa in deroga e mancato pagamento: per sindacati e opposizione, 282 lavoratori non esistono

di PASQUALE DI BELLO

Sulla sorte di 282 lavoratori e 22 aziende, privi della Cassa integrazione in deroga per gravissime negligenze dell’assessorato al Lavoro, aleggia un inquietante e generale silenzio. A partire da quello dell’assessore al ramo, Petraroia, per finire con quello di sindacati e opposizioni in Consiglio regionale. Un silezio che rischia di diventare complicità

Nella bocca chiusa, diceva Cervantes, non entrano le mosche. Questo è un dato incontrovertibile e noto, tanto quanto è invece sconosciuto il fatto che ad ispirare questo pensiero al padre del Don Chisciotte sia stata una visione profetica: quella che gli preannunciava la venuta al mondo di Michele Petraroia e del fatto che un giorno, quest’ultimo, sarebbe diventato assessore al Lavoro (che non c’è) della Regione Molise. Evidentemente, alla luce di quello che sta avvenendo sulla mancata liquidazione a 282 lavoratori della Cassa integrazione in deroga, la visione di Cervantes è stata decisamente parziale, perché a tenere la bocca cucita e salva da un’indigestione di mosche non è solo Petraroia ma sono in molti. Innanzitutto i sindacati, a cui spetta il posto d’onore in questo vergognoso gioco del silenzio che sta comprendo una delle pagine più nere, rivoltanti e lutulenti scritte dalla sinistra al governo di questa Regione. Grazie (si fa per dire) alla negligenza politica dell’assessore Petraroia e alla evidente incapacità tecnica (lo dicono i fatti) della struttura che a lui fa capo, 282 lavoratori, altrettante famiglie, e 22 azienda molisane sono ad oggi prive di un loro sacrosanto diritto: quello alla liquidazione delle somme dovute a titolo di Cassa integrazione in deroga.

Ad impedire il pagamento del dovuto, un’agghiacciante catena di errori che ha impedito all’INPS di poter erogare le somme già stanziate dal governo nazionale. La Regione, o meglio l’assessorato al Lavoro, non ottemperando alle disposizioni prestabilite, o facendolo a trotterello di cane, ha trasferito in maniera errata all’INPS i decreti di liquidazione della Cassa integrazione deroga. Davanti a questo errore, l’istituto di previdenza ha rispedito tutte le scartoffie al mittente chiedendo all’assessorato di conformarsi alle regole previste. Per fare questo, adesso, è necessario l’intervento del Ministero che ha già chiesto a Petraroia spiegazioni convincenti.

Queste stesse spiegazioni, sono quelle che vorrebbero conoscere anche i molisani e i lavoratori presi per i fondelli. Ma su questo, come dicevamo, tutti tacciono. Insieme ai sindacati, restano a bocca cucita tutta l’opposizione in Consiglio regionale: tacciono ad esempio Iorio, ex presidente della Regione, e tace Fusco Perrella, ex assessore al Lavoro; tacciono anche i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, chiusi in un silenzio indecifrabile. Tace Frattura, che muore dalla voglia di rispedire Petraroia a casa revocandogli la delega. Tace il segretario regionale del PD, Micaela Fanelli, a cui pare interessi poco o nulla la figura al cioccolato causata da un assessore espresso dal suo partito. Tacciono i comunisti: quelli con la Jaguar, alla Ciocca, e quelli col farfallino, alla Ioffredi, entrambi paladini dei lavoratori ma solo con la coperta di flanella sulle ginocchia e la tazza di tè fra le mani. Un inquietante silenzio dei reticenti, quello a cui assistiamo, che più passano le ore e più diventa omertà. Omertà colpevole e complice di un misfatto generato da una classe politica inetta e  partorito da una burocrazia di mezzetacche.

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