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venerdì, Marzo 29, 2024

Ferrè, l’Ittierre chiede il dissequestro

AttualitàFerrè, l'Ittierre chiede il dissequestro

Il tribunale di Isernia si è riservato di decidere sulla richiesta urgente di dissequestro dei capi Ferrè, presentata dagli avvocati Mariano Prencipe e Francesco Del Basso, per conto dell’Ittierre.
Viene chiesta l’immediata restituzione alla gestione commissariale dell’azienda di tutti i vestiti messi sotto sequestro dalla procura di Isernia su istanza degli avvocati della Ferrè.
La tesi di Prencipe e Del Basso la illustra quest’ultimo: “Si è trattato di una procedura anomala e segnata da numerose irregolarità. In primis, sono stati sequestrati migliaia di capi che, dopo una perizia giurata avallata dallo stesso tribunale di Isernia, erano passati dalla Ittierre di Bianchi alla gestione commissariale. Su quei capi, sempre documenti alla mano, l’Ittierre aveva regolarmente pagato le royalties alla stessa Ferrè, per un totale di oltre cinque milioni. E l’accordo sottoscritto tra Ittierre e Ferrè era stato regolarmente recepito dal tribunale in fase di omologa del concordato. Ora ci dicono che quei capi, per cui erano stati pagati i diritti e che erano stati periziati dal tribunale come magazzino Ittierre, sarebbero falsi. E lo dicono dopo che hanno riscosso le royalties. Insomma è tutto altamente opinabile e poi siamo venuti a sapere anche che i due tecnici che hanno affiancato la Guardia di Finanza nella perizia della merce sarebbero due collaboratori dello studio legale di Ferrè che ha presentato la denuncia. Che grado di neutralità possono avere le loro valutazioni? Per noi, è una procedura viziata da numerosi profili di illegittimità e crediamo che i giudici del tribunale di Isernia ristabiliranno la verità, restituendo la merce all’Ittierre”.
Merce che all’Ittierre serve come l’acqua nel deserto, perché senza il magazzino e i milioni che vale, il concordato andrebbe sul binario morto. (edigaetano)

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