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venerdì, Aprile 19, 2024

La questione morale

AttualitàLa questione morale

di EMILIO IZZO

La QUESTIONE MORALE di “sinistra” memoria affonda le sue radici nel ’77, quando l’allora segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer, abbastanza disgustato dell’andazzo politico di quegli anni a barra totale democristiana, lanciò, o meglio, rilanciò una campagna che comunque nei secoli tornava e ritornava sempre a galla, la questione morale che voleva e vorrebbe la politica rioccuparsi del proprio ruolo nobile piuttosto che essere utilizzata per defraudare e derubare la cosa pubblica. A dire la verità, la Q.M. di sinistra ha ben boco visto il tradimento storico perpetrato dai molti ex militanti, totalmente o quasi traghettati su lidi più comodi e volgari del centro sinistra-destra, ma detiene molto , se non tutto, del “sinistro”. Potrei fare un largo giro per rinverdire fasti di un partito, quello italiano naturalmente (guai ai sovietici) che nel bene e nel male ha costituito un punto di riferimento per i sinceri marxisisti-leninisti, potrei ma mi distrarrei troppo dal “dove voglio arrivare” e quindi veniamo al dunque. Per farlo mi bastano due esempi recenti, anzi recentissimi. Il primo riguarda la molto strana vicenda che vede coinvolta, suo malgrado, una nota direttrice di un’altrettanto nota tv privata del Molise, il secondo richiama le vicende arcinote di un arcinotissimo professionista molisano, imprenditore con vocazioni politiche tanto da farlo assurgere, a scapito di chi lo aveva accolto nella casa del centro destra, alla massima carica regionale. Ed intorno altre figure interessanti! Manuela Petescia, amata (ed odiata) mezzobusto televisivo regional popolare, si è vista seguitata e perseguitata, spiata ed intercettata da organi di polizia in quanto troppo in “affari” con l’ex presidente della giunta regionale del Molise, Michele Iorio, titolare di possibilità finanziarie da poter sciorinare a manca e a destra. Infatti, alla Petescia, nei confronti della quale sono stati richiesti in due circostanze gli arresti (negati) viene contestata la troppa familiarità con l’ex governatore tanto da permetterle di chiedergli aiuti finanziari per poter onorare i pagamenti delle spettanze ai dipendenti dell’emittente da lei diretta, Telemolise appunto. Illegale ed amorale! Attivitità ricattatoria! Al rogo! Ammettiamo per un momento di essere d’accordo. Ma come mai nei confronti della Petescia è partita un’attività di controllo da marcatura stretta, stile  Gentile, paragonabile, almeno in Molise, solo ai trattamenti riservati ai Riina ed ai Provenzano?! Come mai, in una regione dove mettere sotto inchiesta i peggiori intrallazzatori, affaristi e malavitosi di ogni specie non se ne parla nemmeno, ci si è spinti così arditamente in avanti con la direttrice?! Non sarà che la bella giornalista sia tacciata di troppa vicinanza con il magistrato Fabio Papa, guarda caso titolare (fino al suo vergognoso esonero) di un’inchiesta che riguardava l’attuale presidente della giunta regionale Paolo Di Laura Frattura e delle presunte ingerenze nel caso dell’ex questore Pozzo per la vicenda Biocom?! A Paolo Frattura, amato (prima delle elezioni) ed odiato governatore regionale, posto all’attenzione pubblica in quanto troppo vicino agli interessi di una società che sta tentando di far vacillare le casse pubbliche, viene contestata a furor di popolo la titolarità, solo in seguito ceduta, della esosissima Civitas s.r.l., società assurta alle cronache locali e non solo, per essere, insieme ad altra impresa, interessata a realizzare vergognose centrali a biomasse nel già martoriato territorio regionale. E’ storia di queste ore la revoca delle concessioni da parte della regione a seguito di un’appassionata lotta che ha messo in campo cittadini, associazioni, comitati ed amministrazioni comunali ed è storia ancora più recente quella delle paventate richieste di risarcimento danni da parte della Civitas per un importo di circa otto milioni di euro! Illegale? Non so. Amorale? All’ennesima potenza! Qualche rigo sopra avevo per un momento ammesso la presunta colpevolezza della Petescia giusto il tempo per le spiegazioni fin qui rese. Ebbene, se chiedere fondi per pagare dei lavoratori sia paragonabile ad amoralità, come può definirsi la richiesta di una società (che fino a poco tempo fa era molto vicina al governatore, a dire il vero, anche adesso) che, dopo aver tentato di assassinare un territorio, ha l’ardire di chiedere soldi pubblici, di quel pubblico che si è difeso dall’ennesimo scempio?! E come può un governatore di tutti permettere tutto questo?! E mentre ci si interroga sarà bene ricordare a chi si indignerà per la mia difesa dei lavoratori raccomandati di Telemolise (così come per quelli della GAM, dell’ITTIERRE, della Protezione Civile, della Formazione Professionale, delle Esattorie…) che, personalmente, ho sempre contestato all’ex governatore o ai potenti di turno di essere attenti ai propri orticelli, e non mi sembra di aver incontrato molti altri compagni di viaggio nel percorso, se non raccomandati o assoggettati. Si conoscono i volti solo dei più evidenti di queste tristi vicende dell’umano, molti, troppi altri sono avvolti dall’anonimato, tanti di centro sinistra, qualcuno anche di sinistra! Ebbene, e comunque, mai mi sognerò di prendermela con dei lavoratori e con le loro famiglie, le mie “attenzioni” vanno in tutt’altra direzione, quella che impedisce ai tanti di fare il proprio dovere, quello della denuncia pubblica contro quei potenti che a turno chiedono la pelle dei tanti cittadini offesi e vilipesi. Poveri, nullatenenti, disoccupati, mai occupati e tanto altro! Bene (e senza illeciti) ha fatto la direttrice a preoccuparsi dei suoi dipendenti e come un capitano/a ha deciso che, se la nave deve affondare, lei non farà come lo Schettino di turno! Piuttosto, che dire delle porcate utilizzate per evitare che si svolgesse una seria indagine su ben altri e più scottanti temi riguardanti la pubblica cosa?! E soprattutto, come continuare a definire legittime le richieste di una società verso il pubblico dopo il sottobosco ampiamente sviscerato. Una società (con un capitale sociale di 10.000 euro!!!) che per realizzare un impianto assassino avrebbe speso 700 mila euro circa e che oggi chiede 8 milioni sarebbe la titolare del lecito e del morale?! VERGOGNA?! Questa sarebbe la nuova “QUESTIONE MORALE” della nuova politica di centro sinistra?! A dire il vero, qualche sussulto di velata sinistra, molto timido, l’ha dato il vicepresidente Petraroia, astenendosi dal votare in giunta la decisione della revoca alla Civitas senza spiegarne realmente i motivi. I più informati fanno sapere che tale atteggiamento sia scaturito dalla vergogna di dover far passare la decisione della revoca piuttosto che l’annullamento della concessione che come risaputo, questa seconda possibilità, avrebbe messo al sicuro le casse pubbliche dalle richieste assurde della società. Se così fosse, non mi meraviglierei visto l’atteggiamento dell’assessore sempre a cavallo tra l’una e l’altra parte dimenticando che la scelta l’ha fatta a suo tempo quando decise di far parte di un governo regionale più di destra che di sinistra!  E un altro sussulto venuto da un imbarazzatissimo assessore Facciolla difronte alle domande dei giornalisti sull’argomento, balbettando pseudo parole dichiarava che certamente la questione biomasse-Civitas è più complessa da spiegare! E’ talmente chiara da risultare complessa! Le difficoltà della maggioranza regionale, gli imbarazzi, gli  inquietanti ed evidentissimi conflitti di interessi, impongono al presidente di fare un passo indietro in quanto non più garante della difesa e della governabilità della cosa pubblica. Già lo vedo girarsi e rigirarsi nella tomba il buon Berlinguer! Un ultimo richiamo-appello sento di farlo nei confronti dei legali scelti dalla Civitas per ottenere un indefinibile risarcimento, agli ottimi Colalillo e Di Nezza. Capisco tutto e capisco anche il rispetto della professione e della professionalità ma, egregi professionisti, prima di essere tali, non sarete mica anche voi uomini e citta
dini di questa terra?! Non sentite scorrere nelle vostre vene l’aria fresca e dolce del Molise, non sentite il richiamo ed il lamento di questa terra attaccata su numerosi fronti, non sentite le grida di dolore di uomini e donne che quotidianamente lottano per difenderla, anche per voi, non sentite il dovere di proteggerla per i vostri figli e per i figli dei vostri figli, non avvertite nemmeno per un momento che difronte a richieste di risarcimento amorale varrebbe la pena prendere, almeno per una volta, le distanze da questa sporca vicenda?! Non mi dispiacerebbe vedervi declinare questo mandato che grida vendetta e vedervi con noi schierati a sostegno dell’ambiente, del paesaggio e delle casse pubbliche! Un colpo di orgoglio farebbe di voi un esempio per un futuro più onesto, più serio, più sentito, migliore comunque!

PER GRIDARE TUTTO LO SDEGNO SU QUESTA NERA VICENDA, GIOVEDI’ 13 NOVEMBRE, ALLE ORE 11.00, SOTTO LA SEDE DELLA CIVITAS srl IN VIA UNGARETTI, 8 A CAMPOBASSO, TERREMO UNA CONFERENZA STAMPA-SIT IN PER ILLUSTRARNE TUTTI I RISVOLTI AMORALI, INTERESSI PERSONALI E CONFLITTI DEI MEDESIMI CHE LA CIRCONDANO.

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