di FABRIZIO OCCHIONERO Per trasformare il villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia in un centro di prima accoglienza per i profughi manca la firma della convenzione con la Prefettura. Da tempo il Comune ha dato la sua disponibilità chiedendo al Governo garanzie per non stravolgere la vita di una realtà così piccola e già provata dalle conseguenze del terremoto. Il progetto del cosiddetto hub, tuttavia, non convince i quattro consiglieri di minoranza di Santa Croce di Magliano, uno dei paesi più vicini a San Giuliano che insieme ad altri cittadini, hanno deciso di costituire un comitato per dire no a questo tipo di accoglienza. Per Antonio Petruccelli, Giovanni Gianfelice, Vincenzo Rosati e Antonio Martino già i cinquecento arrivi previsti sono troppi in un’area e non è dotata di presidi di pubblica sicurezza adeguati alle dimensioni che avrebbe il centro, né dei presidi sanitari e di emergenza necessari. Un modello – secondo i promotori del comitato – non adatto al territorio e sproporzionato rispetto alle sue caratteristiche con il rischio di mettere in pericolo non solo il tessuto sociale dell’area ma la dignità stessa delle persone ospitate in una sorta di casermone. <<La decisione finale – spiegano i consiglieri – spetterebbe solo al Comune di San Giuliano, proprietario del sito e destinatario di tutta una serie di agevolazioni e benefits al momento a noi sconosciuti>>. In sostanza, il Comitato Nohub non è contrario all’accoglienza dei rifugiati ma ne contesta il metodo e ritiene che la forma migliore per l’intero Molise sia quella di ospitare piccoli gruppi in ogni comune come in parte sta già avvenendo grazie ai progetti Sprar. A breve partirà una raccolta di firme per ribadire queste considerazioni.
Profughi a San Giuliano di Puglia, il comitato dice no al centro di accoglienza
