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mercoledì, Aprile 24, 2024

Marca adriatica, dibattito aperto. Molise, Abruzzo e Marche gettano le basi per il progetto

AperturaMarca adriatica, dibattito aperto. Molise, Abruzzo e Marche gettano le basi per il progetto

di ANNA MARIA DI MATTEO

L’idea della Marca adriatica, l’organizzazione comune tra Abruzzo, Marche e Molise prende sempre più corpo. Essa consente di rafforzare e rilanciare i territori, mettendo a sistema una serie di servizi e una esperienza che superi il regionalismo attuale, nel rispetto delle peculiarità e della storia delle singole realtà.

Un progetto che si contrappone all’altra idea che pure in questi mesi circola, soprattutto negli ambienti parlamentari: quella  delle macroregioni. Il tema dunque è di strettissima attualità ed è stato affrontato nel corso del convegno organizzato a Campobasso dall’ordine degli avvocati del capoluogo.

Nei giorni scorsi la presentazione, a Roma, del rapporto Svimez, che fotografa un Mezzogiorno, in particolare un Molise a rischio desertificazione industriale e sociale. A pochi giorni di distanza, dall’evento, il presidente dello Svimez, Adriano Giannola, è stato a Campobasso per partecipare al convegno e per esprimere un suo giudizio sul tema.

Per Giannola l’idea di collaborazione tra le regioni del medio Adriatico rappresenta un approccio razionale rispetto ai problemi che egli stesso ha definito molto pressanti. Problemi che riguardano piccole regioni come il Molise, alle prese con servizi inadeguati e tassazione ormai alle stelle.

«Quella del coordinamento – ha detto nel suo intervento – è una esigenza fondamentale, visti anche i risultati di venti anni di programmazione scoordinata. Riuscire ad accettare l’idea di mettere assieme le organizzazioni, le risorse in una prospettiva di obiettivi condivisi mi sembra incoraggiante anche perché – ha proseguito- questa è una sorta di cerniera tra nord e sud: Abruzzo, Marche e Molise sono un po’ al centro ed un po’ al sud e quindi questo è un esperimento interessante a livello nazionale», ha sottolineato il presidente dello Svime. Una idea dunque positiva, perché – ha aggiunto – è opposta a quella della macro regione, che – ha concluso – comporta una unificazione che vuole dire creare una istituzione diversa rispetto a quelle già esistenti».

Linea condivisa anche dal presidente della Corte Costituzionale, Tesauro, altro ospite di rilievo del convegno. «Potrebbe costituire una modello, un prototipo», ha detto. Mentre sulla possibilità di arrivare alle macro regioni Tesauro ha ricordato come nella discussione di assemblea costituente le macroregioni fossero già presenti.

I Consigli regionali delle tre regioni interessate al progetto presto potrebbero aprire il dibattito politico per avviare uno studio di fattibilità della Marca Adriatica, con la supervisione dello Svimez.  Lo farà di certo il Consiglio regionale delle Marche, come ha annunciato nel corso del convegno di Campobasso il consigliere regionale Dino Latini. «Con il Molise e l’Abruzzo possiamo a fare passi concreti comuni», ha detto.

La  strada è dunque aperta.

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