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venerdì, Aprile 19, 2024

Vivibilità: Campobasso resiste, Isernia sprofonda

AttualitàVivibilità: Campobasso resiste, Isernia sprofonda

Vivibilità cittadina: Isernia, quella che una volta era una città decantata e ammirata da tutti per il suo clima e la sua condizione ambientale, oggi sprofonda nella classifica nazionale dell’ecosistema urbano redatta da Legambiente e Sole 24 Ore.
In altri termini, Isernia è uno dei peggiori posti in Italia dove vivere.
Già lo era per quel che riguarda sistema lavoro e sistema sociale, offerta sanitaria, tasse e costi dei servizi. Ora Isernia è maglia nera anche per quel che riguarda l’ecosistema, ovvero le condizioni di vita ambientali.
Se la cava decisamente meglio Campobasso che finisce al 35esimo posto in Italia. Un distacco abissale tra i due capoluoghi molisani. Campobasso a ridosso delle prime città italiane, Isernia in fondo alla classifica. In assoluto, i migliori posti per vivere in Italia sono Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone.
Il confronto con i nostri vicini europei è fondamentale per leggere correttamente le classifiche di Ecosistema Urbano, che quest’anno si concentra sulla qualità delle politiche ambientali dei nostri capoluoghi di provincia, per osservare in modo più approfondito quello che l’amministrazione locale fa, o non fa, per migliorare la mobilità, la gestione dei rifiuti e delle acque e, in generale, la qualità del proprio territorio. L’insieme dei dati ci dice, ancora una volta, che le città italiane vanno a tre velocità: sono lente, lentissime e statiche.   Quest’anno, sono 18 gli indicatori selezionati per confrontare tra loro i 104 capoluoghi di provincia italiani. Tre indici sulla qualità dell’aria , tre sulla gestione delle acque, due sui rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due sul trasporto pubblico
(il primo sull’offerta, il secondo sull’uso che ne fa la popolazione), cinque sulla mobilità, uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili).
Quattro indicatori su diciotto selezionati per la classifica finale (tasso di motorizzazione auto, tasso di motorizzazione moto, incidenti stradali e consumi energetici domestici) utilizzano dati pubblicati da Istat.
Isernia dichiara l’8,0% di rifiuti raccolti in maniera differenziata, 71 auto ogni 100 abitanti,
zero metri equivalenti di strada destinata ai ciclisti, zero potenza installata da solare termico e fotovoltaico su edifici comunali.
A passarsela meglio sono città medio-piccole, soprattutto del nord Italia. Anche se tra le prime 10 in classifica troviamo ben due città del centro: L’Aquila e Perugia e una sarda: Oristano.
Per chiudere una domanda: a Isernia, se al posto dell’enorme scatola di cemento dell’auditorium, avessero realizzato un parco verde, non sarebbe stato meglio? (edg)

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