9.7 C
Campobasso
sabato, Aprile 20, 2024

I Padreterni del Molise. Chi comanda realmente in Regione?

AperturaI Padreterni del Molise. Chi comanda realmente in Regione?

di PASQUALE DI BELLO

L’asse Ruta – Frattura ha soppiantato in Molise ogni sede decisionale. Con una seconda conferenza stampa, a pochi giorni dalla prima, i due hanno reso noti altri quattro punti della loro intesa che si aggiungono ai precedenti cinque. Una “novena” programmatica che in realtà nasconde una deriva golpista, realizzata attraverso l’espropriazione alle sedi ufficiali di ogni ruolo nella formazione dell’indirizzo politico. Questo nel silenzio generale e supino di maggioranza e opposizione.

Il Padreterno ufficiale, come noto, di comandamenti ne ha enumerati dieci. I suoi assistenti, i due Padreterni di complemento, Roberto Ruta e Paolo di Laura Frattura, per una ragione mista di soggezione e pudore, si sono fermati a nove. Dopo i primi cinque ( 1. Bilancio regionale 2015 dedicato alla crescita e all’occupazione; 2. Intesa con parti sociali e delegazione parlamentare per il riconoscimento dell’area di crisi; 3. Definizione di un’offerta sanitaria basata sulla qualità e sull’appropriatezza delle prestazioni; 4. Sospensione immediata e cautelativa delle autorizzazioni per le centrali a biomasse e verifica dei presupposti per l’annullamento; 5. Realizzazione della superstrada a quattro corsie Termoli – San Vittore), ne hanno sfornati altri quattro, tutti partoriti sul marciapiede, luogo che i due hanno eletta a tribuna per le loro conferenze stampa. I nuovi punti sono questi: 1. Interventi immediati per la produttività e il lavoro; 2. Approvazione e sottoscrizione degli assi di città; 3. Sostegno decisivo alle attività culturali; 4. Intesa scuola – università – regione. Questa la novena, un libro dei sogni irrealizzabile che i due si sono impegnati a verificare, quanto a stato di avanzamento, il prossimo 22 dicembre. Per quella data è già convocata un’apposita conferenza stampa, supponiamo sul medesimo marciapiede a metà tra la Cattedrale di Campobasso e la Prefettura, ovvero tra il Padreterno e il Governo.

E’ proprio quest’ultimo tema che è degno di approfondimento. Chi comanda realmente in Molise? Chi lo governa al di là del dato formale delle assemblee e degli organi ufficialmente eletti? Chi forma realmente l’indirizzo politico? Quella di Ruta e Frattura è una deriva di stampo golpista che, pur senza carri armati, sta mettendo sotto i cingoli quel poco di democrazia che era resta in Molise (come del resto in Italia). Va pur detto, colmo del paradosso e della beffa, che Ruta e Frattura vanno ad occupare uno spazio letteralmente vuoto, visto il ruolo inesistente dei partiti e del Consiglio regionale, composti in larga parte da una masnada di fessi e da un’orda di postulanti sui quali i due, inevitabilmente, hanno buon gioco. Ciò non toglie che, partendo dalla cronaca, vada denunciato a chiare lettere quello che si vede in filigrana: l’esautoramento di ogni sede decisionale ufficiale e l’espropriazione di fatto, ai danni del Consiglio regionale, di ogni reale atto di indirizzo politico . In Molise, oltre che sul marciapiede, il futuro lo si decide sul sofà di casa Ruta o di casa Frattura.

Intorno a loro, solo un silenzio di tomba. Un silenzio che non è vittima ma complice di questo golpe strisciante. Non si levano voci dalla maggioranza, dal PD e nemmeno dalle opposizioni, per denunciare quello che è un vero e proprio atto di pirateria politica. Evidentemente questo modo di procedere va bene all’intero PD (parlamentari e segretario regionale in testa) e va bene anche agli alleati del Partito democratico. A noi invece non va bene nemmeno un po’, e lo diciamo e lo scriviamo. Il compito del cronista non è solo quello di raccontare i fatti, è anche quello di dire che certi fatti provocano la nausea. Che certe notizie, parafrasando Montanelli, vanno date ma a naso rigorosamente turato.

 

Ultime Notizie